Botta e risposta a distanza tra Ciriaco De Mita e Luciano Arciuolo, il dirigente scolastico che aveva proposto un progetto per rifugiati nei comuni di Bagnoli, Nusco e Castelfranci. L’ex premier non si era detto esattamente felice della proposta.
Martedì mattina, a margine della riunione sul progetto pilota, aveva detto: “Se il preside si occupasse della scuola farebbe meglio. Perché ho la sensazione abbia la testa su altro – riportava il Quotidiano del Sud -. La vedo come qualcosa di politico. Fra l’altro, credo si tratti di un fatto di speculazione. Ci guadagnano: l’accoglienza è una cosa diversa”.
Ma il preside è convintissimo della sua proposta e decide di rispondere a De Mita. Senza nominare il presidente, spedisce una lettera all’associazione di Bagnoli PalazzoTenta39, associazione che nei giorni scorsi aveva approfondito la vicenda.
“Lo ammetto – scrive Arciuolo – sono un uomo fortunato, perché faccio il Preside e non il politico. Non devo quindi pensare alla prossima scadenza elettorale, politica o amministrativa che sia. Posso interessarmi solo di scuola, tutti i giorni. Non ho altri problemi o altri assilli, non ho neve da rimuovere o bilanci impossibili, da far conciliare con le esigenze di troppi. Per questo sono fortunato. Le mie Scuole primeggiano nelle prove Invalsi, a dimostrazione di come il mio impegno produca anche qualche risultato. Però un cruccio ce l’ho – continua Arciuolo -. Tra qualche anno andrò in pensione e quindi potrei anche non occuparmene. Ma invece penso al futuro delle mie Scuole, a che cosa sarà di esse quando non sarò più io a dirigerle. E vorrei evitare, a queste Scuole, il destino ineluttabile ma concreto delle pluriclassi, visto che, ad esempio, a Bagnoli e a Castelfranci, i nati negli ultimi anni si contano sulle dita di due mani.
Come si può fare una scuola di qualità se gli alunni sono raggruppati in una pluriclasse che, come è successo negli ultimi anni a Ponteromito o a Cassano, mette assieme alunni di sei, sette, otto, nove, dieci e undici anni, oppure di undici, dodici, tredici, quattordici e magari quindici anni? Questo è il mio cruccio e per questo parlo e propongo cose strane. Se poi è possibile abbinare alla soluzione di questi problemi anche un richiamo alla solidarietà responsabile, allora è meglio. E questo ho proposto. Mi hanno preso a male parole. Due Amministrazioni Comunali dicono che non è possibile. Quanto alla solidarietà, quella la lasciano alle prediche del Papa. Sono troppo impegnate, negli ultimi tempi, nella discussione su Enti acquedottistici e vari, che porta loro via molto del tempo necessario ad occuparsi di altro. In fondo, hanno detto, la mia proposta non è vera accoglienza. Ma allora ho il diritto di aspettarmene una migliore. Prima che, per le nostre zone, il problema migranti diventi emergenza. Perché evitare che i problemi diventino emergenze è compito della politica. O no?“.
BAGNOLI, NUSCO E CASTELFRANCI
Sono le tre scuole di cui parlava il dirigente scolastico. Ora nel primo paese è nata una discussione sull’opportunità di ospitare o meno i migranti. Dopo i dibattiti online si dovrebbe andare ad un’assemblea pubblica nei prossimi giorni. A Castelfranci il sindaco Generoso Cresta ha avuto un incontro con i suoi consiglieri. Non c’è un “no” di principio ma il problema sarebbero le strutture. A Nusco non se ne parla.
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