Respirare inizia a diventare complicato. Dal Vesuvio all’Irpinia, passando per il Casertano, le nubi di fumo non si diradano. Di notte è anche peggio. Brucia il vulcano e le alture intorno a Caserta. Con il fuoco che ieri a San Leucio stava per raggiungere le abitazioni. Bruciano i boschi che da Napoli dovrebbero dire “Benvenuti in Irpinia”. E brucia, con piccoli o grandi roghi, anche l’Alta Irpinia. Ieri durante la notte era un viavai continuo dei mezzi dei Vigili del Fuoco. Che lavorano 24 ore su 24, su incendi visibili e poco visibili. E quando sembra che intorno non ci siano fiamme, ecco la nube di fumo, meglio dire le diverse nubi di fumi, che invisibili entrano nelle case o invadono le piazzette semi-deserte della provincia di Avellino. Il Vesuvio non è quindi l’unico focolaio. Il fumo malsano che si respira viene da tutte le province della martoriata Campania. Questo per ricordare che nessuno è immune da azioni criminali o illegali a queste latitudini.
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