Salzarulo: ‘De Mita sta uscendo dai libri di storia’

Conferenza stampa ad Avellino per il gruppo di minoranza in Consiglio comunale a Lioni. Al tavolo Andrea Pezzella, capogruppo, e Rossella Romano. Assente l’altra consigliera Antonietta Gialanella. Ma a parlare è soprattutto Rodolfo Salzarulo, l’ex sindaco e ora consigliere di opposizione con Per Lioni. Il professore riparte da un anno e mezzo fa, dalla composizione delle liste e poi punta il dito contro vicende amministrative dell’oggi e contro il Progetto Pilota. Usa l’espressione “emergenza democratica in Alta Irpinia”, un’espressione che poi motiva.

“Sta venendo meno il mito dell’isola felice. Per la desertificazione e per lo smantellamento delle aree industriali. Quelle che restano preferiscono trasformarsi in uffici di collocamento per conto potere politico e, quindi, i pochi che non emigrano, sono costretti o ad assoggettarsi al potere politico o a essere reietti. Il problema sta diventando cancerogeno da 2-3 anni per effetto di quella che battezzammo l’alleanza Cirietta che costruisce amministrazioni comunali con tutti dentro, dal Pd di Rosetta D’Amelio all’Udc, ai cinquestelle, e che serve per fare giustizia delle opposizioni interne. In molti Comuni piccoli passa tutto sotto silenzio. Un comportamento eslege, non denunciato”. E’ il suo attacco che poi si focalizza sullo specifico lionese.

“Noi a Lioni ne siamo la prova: hanno fatto una lista con un po’ di miei oppositori di dieci anni, un po’ di civici non identificabili, ma che hanno votato Forza Italia o M5S. Hanno “pacificato” il paese. Io non denuncio reati, ma comportamenti eslege. Di mese in mese gare di appalto fatte e annullate, assegnate e ritirate; concessioni edilizie concesse a chi sì ma in modo illegale, e a chi no ma trascinate per mesi con futili motivi burocratici. E’ una vita complicata, una corsa ad ostacoli in Alta Irpinia quotidianamente da due o tre anni. L’effetto di una cappa politica che tiene il cittadino sotto un dito. Le foto del sindaco – continua Salzarulo – ottengono 400 mi piace su Facebook, se qualcuno condivide i contenuti di un manifesto dell’opposizione, gli arrivano a casa sindaco e assessori. Vanno a spiegare, non a minacciare. A raccontare un’altra verità, non per ricattare, ma l’effetto è il silenzio e questo a me non era mai capitato anche quando ero all’opposizione di amministrazioni arcigne. In venti anni solo una volta ho dovuto fare ricorso alla giustizia. Avevo piena agibilità, ora invece se il capogruppo dell’opposizione chiede accesso agli atti glieli fanno vedere dopo due mesi”.

Sempre sulle vicende lionesi, l’ex primo cittadino porta esempi: “Ma il problema è la caduta di controllo democratico, un’emergenza democratica. Tutto tace. Immaginate che una delibera di due anni fa dava avvio a una gara per la gestione di campo sportivo, palazzetto dello sport e centro sociale. Ancora non si è conclusa con proroghe talvolta date a un soggetto a volte a un altro. Non denunciamo i comportamenti non perfettamente illegali, ma l’emergenza democratica. Comportamenti eslege. La gente in Alta Irpinia non parla più perché rischia di perdere il posticino a 400 euro part time in un’azienda trasformata in ufficio di collocamento per il padrone”. 

L’emergenza democratica, secondo Salzarulo, è stata aggravata dal Progetto Pilota. “Si era avviato tre anni fa, fu allargato, fummo generosi politicamente, ma non siamo stati ricambiati. Oggi viene venduto come strumento per fare fogne, la stazione sciistica, invece dovrebbe occuparsi di sanità, trasporti e scuola. La sanità è in agonia e lo dimostra lo scontro sull’atto aziendale. A Lioni siamo in grado di testimoniare cosa accade giorno dopo giorno. Il cittadino che gestiva l’affissione pubblica, ora non lo fa più ed è stato mandato a casa, è stato trasformato il regolamento. Il clima non è buono. Il clima cominciò con il ritiro della candidatura di una nostra candidata due anni fa. Poi la degenerazione sui Gal e l’Alta Irpinia spaccata in quattro. Questa era la generosità che De Mita chiedeva quando partì l’Area pilota, questa è l’ingenerosità nei confronti dell’Alta Irpinia dell’onorevole De Mita. La sua biografia non è in discussione, la sua intelligenza neppure o l’essere stato motore dell’Irpinia, del Sud e dell’Italia in altri anni. Era entrato nei libri di storia e ne sta uscendo ora, diventando un piccolo ras di paese”. 

E a chi gli chiede delle responsabilità del Partito democratico provinciale, Salzarulo risponde: Il Pd provinciale non esiste da quando non c’è De Blasio come segretario. Esempio? Per le liste due anni fa, posi il problema di stabilire una linea e la Tartaglione rispose: “Tutti possono fare liste civiche, anche più PD nello stesso posto sotto i 15mila abitanti”. Le dissi: “Signora, perché non mi sento di chiamarla segretaria e neppure onorevole, lei sta sciogliendo il PD in 115 su 118 Comuni della provincia di Avellino”. Ho chiesto un incontro al direttorio dell’epoca e mi hanno dato un appuntamento a otto giorni dalla presentazione delle liste al quale si sono presentati solo De Luca e Paris. Famiglietti era impegnato con la moglie e Rosetta D’Amelio forse doveva tagliare un nastro. La lista si è fatta a casa di Rosetta D’Amelio con la consulenza via etere a Nusco. Tutti quelli che non erano organici ai due soci di maggioranza dell’Alta Irpinia sono rimasti fuori”

Infine, il passaggio sul futuro prossimo. “Il mio timore è che ci possano essere colpi di mano anche sulle prossime amministrative al di là delle regole democratiche. Può accadere che gruppi di potere, ma questa espressione può risultare offensiva, quindi preferisco dire che può accadere che chi conta di più, riesca a mettere le mani nella composizione della compagine che rappresenterà l’Irpinia alle Politiche o poi sulle amministrative. Rivedremo Lioni o Atripalda, dove i soci di maggioranza non hanno trovato accordo e il tavolo è caduto. Credo la politica sia la via maestra per affrontare i problemi”. 

Giulio D'Andrea

Direttore responsabile di Irpiniapost, classe 1978, si laurea in Giurisprudenza a Perugia e si perfeziona in Psicologia forense a Genova. Mostra subito insofferenza per i tribunali e soprattutto per le cancellerie. Inizia il percorso giornalistico nel 2006, lavorando su carta stampata, internet e televisioni tra Campania e Lazio. Attualmente collabora con il quotidiano “Il Mattino”. Leggeva molto e suonava anche di più, poi la visione ossessiva delle serie Tv gli ha impedito di continuare.

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