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Sindaci in ritiro al convento, ma non in Irpinia

Necessità di riflettere e mettere a punto una strategia vincente. La squadra va in ritiro e ci va in un convento. E’ la squadra dei sindaci del Monti Dauni, area interna di confine che più confine non si può. Puglia accanto al Beneventano e al Molise. Il ritiro è di due giorni: da qui usciranno, si spera, le misure anti-spopolamento da proporre a Governo e Regione.

L’originale decisione è dell’Assemblea dei Sindaci dei Monti Dauni che ha pensato di spostare il proprio quartier generale nel suggestivo Convento dei Frati Minori Cappucini di San Marco La Catola per dedicare una due giorni, in completo isolamento, al rafforzamento della rete, al confronto interno ed alla stesura di un ambizioso programma per l’intero territorio. Nella quiete del Convento di San Marco, dunque, i prossimi 15 e 16 novembre i Primi Cittadini dei Monti Dauni ribadiranno, anche fisicamente, la loro volontà di lavorare insieme per questo territorio così bello e fragile allo stesso tempo“. Così si legge sulla pagina della Strategia nazionale aree interne.

E l’Alta Irpinia? Il ricordo va alle assemblee dei sindaci nella prima sede di Calitri, quando ancora mettevano a punto con esperti o meno esperti la strategia da sottoporre a Governo e Regione Campania. Il palazzo della comunità montana di Calitri non era e non è affatto un convento isolato e ameno. Come non lo è la sala consiliare di Nusco. Pace e quiete? Mai state caratteristiche del progetto pilota altirpino. Neanche ora. Sì perché mentre si discute di forestazione e si discuterà di beni culturali, ci ha pensato il tavolo interprovinciale delle aree interne convocato da Francesco Todisco a creare qualche perplessità in Alta Irpinia. Si narra di un Ciriaco De Mita abbastanza teso nella sala della Provincia . Poi lo abbiamo visto in un vivace colloquio proprio con Todisco. Quest’ultimo ha rassicurato: “Semmai il tavolo è a sostegno dell’area pilota altirpina, non toglierà fondi a questa”, la sintesi di Todisco.

In generale l’aria è sempre tesa. Ora arrivano pure i sindacati. Rivendicano una presenza al tavolo di Todisco, si chiedono cosa sia nello specifico il discorso forestazione. Ma noi purtroppo dobbiamo constatare la loro assenza da tutte le bozze di iniziativa in Alta Irpinia. E allora come al solito “hanno tutti ragione” o non ce l’ha nessuno. Non c’è un bel clima da queste parti, meglio la quiete di San Marco La Catola.

Giulio D'Andrea

Direttore responsabile di Irpiniapost, classe 1978, si laurea in Giurisprudenza a Perugia e si perfeziona in Psicologia forense a Genova. Mostra subito insofferenza per i tribunali e soprattutto per le cancellerie. Inizia il percorso giornalistico nel 2006, lavorando su carta stampata, internet e televisioni tra Campania e Lazio. Attualmente collabora con il quotidiano “Il Mattino”. Leggeva molto e suonava anche di più, poi la visione ossessiva delle serie Tv gli ha impedito di continuare.

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