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Splendido Laceno, primo weekend della Fase 2

Una decina di camper, diverse famigliole intente a passeggiare o al riposo sotto un albero, qualche comitiva di amici che beve una birra in rigoroso distanziamento, un gruppo di centauri, podisti e coppie arrivate in macchina sul finire di giornata. Non è il Laceno del Ferragosto, l’odore dei barbecue non stordisce l’altopiano. Non ci sono giovanotti che rincorrono donzelle e super santos, niente schiamazzi e stereo a palla. Nessuna fila di auto davanti ad alberghi e ristoranti. Greggi ancora al pascolo intorno alle 16, ma non si vedono mandrie invadenti e disordinate nei pressi del lago. C’è chi pesca, immergendosi nell’acqua pure fino alla vita.

Un silenzio rigenerante domina la scena, mentre due pattuglie di Carabinieri e Forestale monitorano la situazione. “Vorrei sapere chi li ha chiamati”, dice una donna pedalando in compagnia. Forse era stata fermata per un controllo. Il noleggio bici è aperto e in diversi ne approfittano. Le abitazioni private sembrano perlopiù ancora chiuse. Chissà se apriranno, per accogliere i proprietari o – perché no – turisti. L’altopiano prova a ripartire alla vigilia di un’estate che potrebbe vederlo come una delle mete preferite in Irpinia per gite fuori porta o anche soggiorni prolungati. La possibilità di trarne un ritorno economico per gli operatori del Laceno dipende da più variabili, non tutte in capo a loro. Poca spazzatura, ma il verde pubblico avrebbe bisogno di una sfalciata e i cartelli stradali di essere svecchiati. Sulla strada provinciale verso Lioni, prima di Gavitoni, la carreggiata in più punti è invasa da ciottoli e ghiaia.

Intanto nel primo weekend senza autocertificazioni, complici temperature da mese di luglio, sul pianoro bagnolese c’è vita e voglia di respirare a pieni polmoni un po’ di libertà. Un sabato di potenziale riconquista della normalità per una località turistica che, prima che l’emergenza sanitaria spazzasse via le festività pasquali e i ponti primaverili, aveva già sofferto il colpo ancora più duro della chiusura ormai biennale delle seggiovie.

Leggi anche “Laceno meta per le famiglie” 

Paola Liloia

Classe 1985, laureata alla Sapienza in Editoria, Comunicazione multimediale e Giornalismo. Ha collezionato stage in uffici stampa romani (Confapi, ministero per la Pubblica Amministrazione, Senato) e collaborato con agenzie di comunicazione, quotidiani online locali e con il settimanale "Il Denaro". Ama la punteggiatura. Odia parlare al telefono e i tacchi. Ama l’Inter e le giornate di sole.

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