Sprar dell’Alta Irpinia: i sindaci a caccia di regole

Spaccatura tra i 25 comuni dell’Alta Irpinia. Tutto rimandato alla prossima settimana dopo la sospensione del voto di oggi nella riunione presso il Consorzio dei Servizi Sociali a Lioni. L’oggetto di discussione fra le amministrazioni al tavolo: l’accoglienza degli immigrati. La proposta avanzata dal presidente Stefano Farina è stata proporre al Prefetto un’accoglienza dei profughi con un progetto Sprar unitario fra tutti i comuni coinvolti.

Su alcuni punti si è raggiunta l’unanimità, su altri no. “L’emergenza immigrati non riguarda solo il nostro territorio ma tutta l’Italia, basta guardare i telegiornali per rendersene conto – ha esordito il sindaco di Teora -, quello che di recente è successo a Sant’Angelo dei Lombardi non è passato certo inosservato alle nostre comunità e non intendiamo restare indifferenti. Accogliere immigrati nelle nostre comunità non è un’impresa semplice, la maggioranza dei cittadini è conservatrice; ciò detto le amministrazioni non possono nascondere la testa sotto la sabbia. Per questo è necessario che insieme avanziamo una proposta da presentare al Prefetto. Il rischio che corriamo non facendo nulla è essere coinvolti in una roulette russa: chiunque di noi potrebbe essere colpito senza preavviso”.

Amministrazioni disposte ad accogliere gli immigrati nei propri comuni. Il tutto, però, con delle regole. Alcuni dei comuni presenti al tavolo, fra cui Aquilonia e Bisaccia, sono già attivi con progetti Sprar per accogliere gli immigrati e integrarli, con l’aiuto di specialisti, nella comunità ospitante. Altri, come Lioni, lo faranno a breve. E’ sul coinvolgimento dei privati, però, che i sindaci si sono trovati in disaccordo. “Il problema non è affatto dare l’ospitalità, bensì la sua gestione. Il Prefetto ha fatto la scelta comoda di ignorare gli Sprar e di affidare a cooperative, interne o esterne al territorio, la gestione degli immigrati facendo uso di abitazioni messe a disposizione da privati. C’è un business dietro a tutto questo di cui i privati approfittano senza tener conto delle conseguenze che ciò può avere sul comune ospitante. Per far fronte a questo, il Consorzio è legittimato a presentare un progetto e impedire che questo business continui“. Così ha posto la questione il sindaco di Sant’Angelo dei Lombardi Rosanna Repole.

In realtà non esiste alcuna legge che vieta ai privati di dare la propria disponibilità per accogliere gli immigrati e, dunque, nessuna regolamentazione sul numero, sulle condizioni in cui vivrebbero e su un’eventuale approvazione da parte dei cittadini. “La supposizione che i comuni possano impedire ad una cooperativa di farsi carico dell’accoglienza emanando circolari con funzione di legge mi lascia alquanto perplesso – ha dichiarato il sindaco di Cassano Salvatore Vecchia -. La presenza dello Sprar non può impedire ad una cooperativa di farsi carico di accogliere gli immigrati, ma nessun sindaco finora, per quanto mi risulta, è stato obbligato ad accogliere nel proprio comune gli immigrati o si è ribellato al loro arrivo. La situazione resta confusa, per questo è prioritario regolamentare il tutto con una proposta al Prefetto“. 

Il timore più grosso secondo alcuni sindaci, come il primo cittadino di Cairano Luigi D’Angelis, è il numero di immigrati che arriverebbe nei paesi. La soluzione sarebbe includere nello Sprar una clausola che limiti il numero di immigrati da accogliere nelle cittadine avendo come parametro di riferimento la popolazione. “La capacità di accoglienza di un comune come Montella non può essere pari a Cairano che ha poco più di 300 abitanti. E’ necessaria una semplice proporzione – ha spiegato D’Angelis – secondo la quale il numero degli immigrati deve essere proporzionale, appunto, al numero degli abitanti del comune”. 

Pur trovandosi in accordo su questi punti, alla richiesta del presidente Farina di votare la proposta di sottoporre al Prefetto uno Sprar unitario alcuni sindaci, fra cui Salvatore Vecchia, il sindaco di Monteverde Franco Ricciardi e il sindaco di Rocca San Felice Giuseppe Fiorillo, hanno preferito rimandare la votazione alla prossima settimana.

Il dubbio è legato alle intenzioni del Prefetto che, in base alle proprie necessità, già da tempo chiede ai comuni disponibilità per la prima accoglienza, mettendo in secondo piano i progetti Sprar. Farina ha proposto, per poter mantenere tutti i sindaci uniti, di fare un ulteriore incontro con il Prefetto al quale esporrà l’intenzione, maturata in assemblea, di accogliere gli immigrati attraverso un progetto Sprar oppure con la prima accoglienza, a patto che ne venga regolamentata la gestione.

Rita Mola

Mi laureo in Lettere Moderne e mi specializzo in Filologia Moderna con il massimo dei voti nel 2013. Dopo quattro anni di esperienza in diverse testate online ottengo finalmente l'iscrizione all'Ordine dei Giornalisti...

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