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Stazione Hirpinia, politica divisa: le versioni di Petracca e Pallini

Continua lo scontro sulla stazione Hirpinia dell’Alta velocità. Gli attacchi al M5S e la difesa dei pentastellati sicuri della realizzazione.

Il comunicato di Maurizio Petracca, consigliere regionale della Campania

Ci sono voluti quindici anni per raggiugere un risultato storico per l’Irpinia: cristallizzare il tracciato della quarta tratta Apice-Orsara lungo la linea di Alta Velocità – Alta Capacità Napoli Bari con la previsione della stazione Hirpinia in valle Ufita. Agli scienziati del cambiamento al Governo è bastato il tempo di una seduta di Commissione al Senato per cancellare questa ipotesi. Animati dal fanatismo di tagliare presunti sprechi di denaro pubblico, per un’opera considerata evidentemente non strategica, questi rivoluzionari della domenica non comprendono che così tagliano lo sviluppo di un territorio, spezzano le gambe al futuro della nostra terra“. Lo dichiara il consigliere in riferimento alla risoluzione presentata dal Movimento Cinque Stelle alla Commissione Trasporti del Senato che prevede proprio la cancellazione della stazione Hirpinia e la revisione del tracciato della tratta Apice-Orsara.

E’ uno scippo in piena regola – continua Petracca – ai danni del nostro territorio che tradisce il dilettantismo dei parlamentari locali del Movimento Cinque Stelle, che non hanno saputo esercitare alcuna influenza in questa greve operazione.  Non sono mai nemmeno entrati in partita. Spiace dirlo, ma si tratta di parlamentari per caso. Emerge, inoltre, la visione miope di un governo che, in nome di un presunto risparmio di risorse, si dimostra inadeguato, non comprendendo, e questo è sbalorditivo e preoccupante, che gli investimenti infrastrutturali rientrano tra le condizioni di contesto imprescindibili per avviare processi di trasformazione e di sviluppo di un’area.  La cancellazione della stazione Hirpinia sarebbe un fatto di una gravità paragonabile all’assenza del tratto irpino lungo l’autostrada Napoli-Bari. Immaginiamo cosa sarebbe oggi l’Irpinia se non fosse stata attraversata da Avellino fino a Venticano e poi Grottaminarda fino al Calaggio dall’A16. Lo stesso accadrebbe se venisse eliminata l’ipotesi della stazione in Valle Ufita. Vedremmo un treno passare sul nostro territorio e non avremmo alcun vantaggio da questo passaggio».

«La stazione infatti – conclude Petracca – sarebbe occasione di movimentazione passeggeri e merci, ma soprattutto sarebbe l’attrattore intorno al quale costruire vocazioni, infrastrutture, contesti di sviluppo in termini produttivi ed occupazionali. La piattaforma logistica, in particolare come polo del freddo per l’agroalimentare, non vedrebbe più la luce, non avrebbe senso di esistere senza stazione. I modernisti ci offrono in cambio l’elettrificazione della linea Benevento – Avellino, dimenticando che questo intervento è già stato finanziato dalla Regione Campania. E’ avvilente il livello di approssimazione a cui siamo costretti ad assistere. Sono convinto, però, che questo scippo sarà sventato. I rappresentanti locali del Movimento Cinque Stelle, in caso di conferma di questo piano scellerato, sarebbero travolti da un muro di popolo. E’ nostro dovere, in veste di rappresentanti istituzionali, far comprendere, ove ce ne fosse ancora bisogno, il rilievo strategico di quest’opera per evitare che le sirene populiste di questi signori possano indurre in tentazione una pubblica opinione sempre più disorientata da fake news, raggiri mediatici, giochetti troll e social».

Il comunicato di Maria Pallini, parlamentare del Movimento 5 Stelle

Nella giornata di ieri ho raccolto tutte le preoccupazioni espresse dalle comunità a seguito della diffusione del parere approvato dalla Commissione 8^ del Senato sull’atto del Governo n. 46 riguardante lo Schema di contratto di programma 2017-2021 – Parte investimenti tra il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e Rete ferroviaria italiana spa.

Con senso di responsabilità, ho subito voluto fare un sopralluogo recandomi, di pomeriggio, nella zona destinata ad ospitare la stazione Hirpinia per capire i punti di forza e di eventuale debolezza di un progetto che quella parte di territorio attende da anni quale occasione concreta di sviluppo.

Ebbene, al di là dell’osservazione non vincolante contenuta nel documento, è fuori di dubbio che la stazione così come prevista nel progetto sia da realizzare a tutto vantaggio non solo di quel pezzo di territorio, finora non valorizzato, ma delle aree interne che da Avellino e Benevento si affacciano sulla Puglia. Un’altra e diversa collocazione non avrebbe lo stesso senso e lo stesso impatto, sostanziandosi, questa sì, in una potenziale cattedrale nel deserto che davvero non possiamo permetterci per tempi e costi, considerato anche lo stato di avanzamento dell’iter progettuale.

Da ieri sono costantemente impegnata affinché non vi siano più incertezze sulla stazione Hirpinia, al di là di un’analisi sui costi/benefici del progetto che tutt’al più potrebbe comportare una maggiore razionalizzazione delle risorse e un maggior controllo di spesa in fase di realizzazione. Una strategia politica lungimirante di rilancio del Sud Italia cosiddetto interno passa necessariamente attraverso investimenti pubblici nelle reti infrastrutturali e nel sistema di trasporto di uomini e merci a servizio dei cittadini, degli operatori economici e di un’area industriale per la quale sono previsti interventi di logistica.

Per questo ritengo che non si possa tout court considerare sperpero di denaro pubblico l’impiego di risorse soprattutto laddove risultino essere utili alla rivitalizzazione di un territorio caratterizzato da spopolamento e desertificazione. Il tema delle marginalità socio-geografiche è serio e non va liquidato frettolosamente. Dal canto mio garantisco il massimo impegno per assicurare la realizzazione della stazione Hirpinia, attivandomi da subito in tutte le sedi istituzionali e tecniche preposte.

 

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