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Uil: ‘Alla Ema vogliamo buona occupazione, non le teorie di Confindustria’

Non si tratta di attentare alla stabilità delle aziende, ma solo di provare ad apprezzare le condizioni di utilizzo e di sostegno della buona occupazione“.  Così apre una nota congiunta Uil e Uilm. “Riteniamo del tutto ingenerosa e pericolosa la chiave di lettura che se il sindacato pone problemi di gestione delle politiche del lavoro, ciò potrebbe addirittura disturbare gli imprenditori ‘sani’ che per questo dovrebbero o potrebbero scappare, anche perché la sussistenza di tale teoria sarebbe almeno riprovevole!”. La nota giunge dopo le parole del presidente di Confindustria ad Orticalab, che di fatto aveva invitato a non pressare imprenditori che potrebbero anche lasciare in un clima non favorevole.

E’ indubbio – scrive la Uil nel comunicato – che da in un’azienda di prestigio ci si attendano pari comportamenti e la Uil per parte sua  non ha mai peccato in tal senso, è apparso evidente però, fin dalla nascita  del progetto PoEma, che non ci fossero proprio delle convergenze diffuse sulle politiche del personale, così come posto anche alle associazioni datoriali. Infatti la selezione degli addetti, previsti nel bando, avrebbe dovuto riguardare prioritariamente lavoratori in difficoltà o espulsi dal mondo del lavoro”.  

Il decreto del MISE del 13 febbraio 2014 recita all ART. 5 comma 10.

  1. I soggetti beneficiari si impegnano, nell’ambito del rispettivo fabbisogno di addetti, a procedere, previa verifica della sussistenza dei requisiti professionali, prioritariamente alla assunzione dei lavoratori residenti nell’area di crisi che risultino percettori di CIG o risultino iscritti alla liste di mobilità, al momento della nuova assunzione.

Avremmo voluto sostanziare all’azienda, così come fatto a Confindustria, la necessità di riscontrare le esigenze di quanti legittimatamene destinatari della misura per le Aree di Crisi, ma visto che  non si è palesata la volontà reciproca in tal senso, saranno  gli organi ispettivi  ad  accertare se ci sono stati diritti negati per quelli che avrebbero potuto e per come ad altri è stata gestita l’opportunità. Nulla di strano quindi, solo la richiesta di verifica e applicazione di norme, regolamenti, contratti collettivi e circolari che impegnano tutti: Soggetti beneficiari di misure per lo sviluppo, Ministeri, Invitalia e quindi le Organizzazioni sindacali che scevre da condizionamenti e subordinazioni non possono non rilevare incongruenze quando ne hanno donde“.

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