Uninominali Camera, sondaggio dice Foglia e Grasso

Collegio di Ariano-Alta Irpinia al centrodestra, collegio di Avellino in bilico. La battaglia negli uninominali da Nord a Sud è da giorni oggetto di sondaggi e statistiche. Su Repubblica oggi è possibile consultare le simulazioni del professore dell’Università di Bologna Salvatore Vassallo. Si parte dalla Camera dei deputati (domani sarà la volta del Senato). In Campania i collegi sicuri per Forza Italia e alleati sarebbero 17 su un totale di 22.

 

In provincia di Avellino situazione abbastanza simile nei due uninominali. In quello Ariano-Alta Irpinia, il candidato del centrosinistra Giuseppe De Mita viaggerebbe verso la sconfitta con un 24,93%. La vittoria sarebbe tutta nelle mani di Carmela Grasso 36,27% (Forza Italia), mentre Generoso Maraia del M5S si fermerebbe al 30,12%.

 

Leggermente diversa la situazione del collegio per la Camera di Avellino, dato in bilico. Anche in questo caso però non è il centrosinistra a essere favorito in base allo studio di Vassallo. Angelo Antonio D’Agostino, candidato da Renzi in quota Insieme, raggiungerebbe il 25,96%. Farebbe poco meglio il Movimento Cinquestelle con Michele Gubitosa, dato al 29,86%. Lanciato verso la vittoria invece Pietro Foglia: l’ex presidente del Consiglio regionale otterrebbe il 34,80%.

 

Le simulazioni non derivano da un singolo sondaggio, ma solo l’elaborazione di sondaggi realizzati nelle ultime due settimane oltre che degli spostamenti dell’elettorato da un partito all’altro applicati ai risultati elettorali del 2013 in ciascun collegio del Rosatellum. Inoltre, lo studio parte dal presupposto che le liste minori alleate del Pd e la “quarta gamba” del centrodestra non superino la soglia del 3%, ma solo quella dell’1% che di fatto riversa sul partito principale della coalizione i voti ottenuti. Insomma, un quadro che lascia spazio a diverse variabili.

LA MAPPA DI REPUBBLICA

Gli umori delle piazze in Irpinia. Chissà se questi numeri tengano o meno conto delle dinamiche provinciali. Dello strano caso per alcune fette di elettorato Pd, per esempio, che mai avrebbero immaginato di dover dare il voto a Giuseppe De Mita. E chissà se il sondaggio abbia rilevato il malcontento del centrodestra, non solo in Forza Italia. Da Mercogliano c’è un sindaco candidato con Fratelli d’Italia che mai si era spinto così a destra. Senza contare che l’assenza dei massimi livelli istituzionali di Forza Italia, Gambacorta escluso, si siano tenuti alla larga dai territori lasciando soli, e per anni, ex elettori, iscritti o simpatizzanti. In questo contesto la forza che può trarre vantaggio dalle situazioni è essenzialmente il Movimento Cinque Stelle. Un 6%, quello che divide Generoso Maraia dalla forzista Carmela Grasso, è recuperabile (non secondo i numeri evidenziati da Repubblica però). E se il sondaggio non dà alcuna speranza a De Mita, forse sarebbe meglio attendere l’inizio della sua campagna elettorale per capire meglio dinamiche e fare previsioni. Recuperabile anche la distanza di Gubitosa da Foglia. E magari pure D’Agostino potrebbe tranquillamente giocarsela. Percentuali (6%, 9%) che in realtà sono poche migliaia di voti che ballano.

 

Un’altra forza in grado di avvantaggiarsi e di attrarre gli scontenti di centrodestra è la Lega, che tra l’altro vede candidato al numero due del proporzionale Marco Pugliese. Ci sentiamo di sussurrarlo osservando proprio la rabbia e la delusione in Fratelli d’Italia. E anche perché i Salviniani hanno da tempo nominato qualche coordinatore locale. E’ una possibilità, naturalmente. Che in termini di risultato per gli uninominali premierebbe comunque Foglia e Grasso.

 

Nulla è certo e pochi si espongono tra gli addetti ai lavori, al netto di dichiarazioni ovvie e scontate sull’impegno nel proprio partito. Diverso il discorso nelle piazze reali e virtuali. Fa riflettere l’appello alla scheda bianca da parte di un professore di sinistra come Luciano Arciuolo. O come il post di un Giandonato Giordano che riferendosi alle parole di Ciriaco De Mita su Matteo Renzi scrive: “…Mi duole dirlo, ma un partito che viene deriso da un alleato, per giunta minoritario, senza che la sua classe dirigente reagisca agli insulti, é un partito che ha già perso la sua dignità e, dunque, la sua anima“.

Giulio D'Andrea

Direttore responsabile di Irpiniapost, classe 1978, si laurea in Giurisprudenza a Perugia e si perfeziona in Psicologia forense a Genova. Mostra subito insofferenza per i tribunali e soprattutto per le cancellerie. Inizia il percorso giornalistico nel 2006, lavorando su carta stampata, internet e televisioni tra Campania e Lazio. Attualmente collabora con il quotidiano “Il Mattino”. Leggeva molto e suonava anche di più, poi la visione ossessiva delle serie Tv gli ha impedito di continuare.

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