Zampognari d’Irpinia nel docufilm di Rossella Orsi

I suoni antichi della zampogna e della ciaramella per riscoprire il territorio irpino. Presentato a Mercogliano, nel Salone degli Arazzi dell’Abbazia di Loreto, il docufilm “Gli zampognari di Montevergine. Un viaggio lungo 2000 anni”. Un documentario che racconta il viaggio di due zampognari irpini, Carlo Preziosi e Gioacchino Acierno.

Il film. Un susseguirsi di immagini che ben descrivono l’antica tradizione portata avanti dai due musicisti. Le strade di montagna, i volti di ieri e di oggi, le testimonianze. Gli zampognari raccontano i loro viaggi nel Centrosud Italia, alla ricerca di costruttori di zampogne e ciaramelle, esperienza che li accompagna sin da bambini. E dei suoni antichi che mantengono vivi in Irpinia e che hanno appreso dai grandi conoscitori di queste musiche.

Lo scorso 7 dicembre hanno portato la melodia della zampogna e della ciaramella in piazza San Pietro, suonando per il Papa e i tantissimi fedeli presenti, in occasione dell’accensione dell’albero e del presepe, quest’ultimo donato proprio dall’Abbazia territoriale di Montevergine. “L’evento del presepe ha fatto conoscere la realtà di Montevergine e dell’Irpinia in tutto il mondo – ha detto Padre Andrea Cardin -. E ben vengano le attività come questo documentario che aiutano a recuperare le fondamenta del tessuto sociale”.

In Vaticano si sono esibiti con La Novena dell’Immacolata Concezione, la stessa che ogni anno, durante la messa della notte di Natale, suonano a Mercogliano nella chiesa dei Santi Pietro e Paolo a Capocastello. Ma anche ad Acerra in provincia di Napoli, dove stanziano appunto per nove giorni e, come raccontano nel documentario, suonano per le famiglie del posto che li accolgono nel loro Natale. Per poi tornare, e offrire i loro suoni a Mamma Schiavona, il 25 dicembre a Montevergine.

Alla regia una giovanissima filmaker di Mercogliano, Rossella Orsi, che ha seguito Carlo e Gioacchino nel loro pellegrinare alla ricerca di queste sonorità antiche. “La zampogna e la ciaramella hanno mosso in me grandi emozioni – ha raccontato Rossella -. Ci siamo ritrovati a piazza San Pietro grazie alla donazione del presepe e abbiamo pensato di realizzare un documentario su questi strumenti che rilasciano grandi suoni ed emozioni”. Dei due zampognari irpini hanno parlato tv locali, nazionali e internazionali. “Siamo stati soprannominati gli zampognari di Montevergine – ha spiegato Carlo Preziosi – per la nostra provenienza. Mercogliano e Ospedaletto d’Alpinolo sono sotto la protezione del Santuario di Montevergine, che è punto di riferimento”.

Tra il pubblico i sindaci di ospedaletto d’Alpinolo e di Summonte, Antonio Saggese e Pasquale Giuditta. “Da diversi anni lavoriamo al recupero delle antiche tradizioni – così è intervenuto Saggese -. Ad Ospedaletto, ad esempio, con la Juta a Montevergine, un pellegrinaggio particolare e colorito ma anche pieno di emozione e religiosità”. Con Carlo Preziosi, che è assessore al Turismo e alla Cultura del comune di Ospedaletto, da qualche anno stanno anche recuperando un’altra antica tradizione, quella della Candelora il 2 febbraio. “In questo recupero – ha proseguito Saggese – abbiamo il supporto dell’Abbazia di Montevergine. Con i padri lavoriamo in sinergia e i successi si vedono. E chissà che un giorno non vedremo anche Papa Francesco a Montevergine”.

A seguire, l’intervento del vicino di casa Pasquale Giuditta: “Questo documentario ci porta a riscoprire il senso di appartenenza al nostro territorio. Montevergine ci sta guidando e noi come amministratori stiamo cercando di recuperare e valorizzare il tesoro che abbiamo per poi proporlo nel mondo. Colgo l’occasione per preannunciare la costituzione, nei prossimi giorni, del Distretto turistico del Partenio, che ci aiuterà ad avere anche maggiore visibilità. E sono certo che ci sarà un risveglio culturale del nostro territorio”.

Raccontare un Sud Italia che ha bisogno di ritrovare una sua identità, ripartendo proprio dalla storia e dalle tradizioni di ogni singolo paese. Ma anche l’occasione per celebrare i vent’anni da suonatori di zampogna per Carlo e Gioacchino. Ha presentato l’evento, Ilaria Di Gaeta, una delle poche suonatrici donne di ciaramella in Italia.

Sabina Lancio

Ha da poco conseguito la laurea magistrale in Teoria dei linguaggi e della comunicazione audiovisiva all'Università degli studi di Salerno. Le piace scrivere e, in generale, lavorare nel mondo della comunicazione, conoscere nuove persone e intraprendere nuovi percorsi.

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