Strade perdute, campagne elettorali dall’Alta Irpinia #1
A dieci giorni dalla chiusura delle campagne elettorali dei vari candidati, ho finalmente delle certezze: le sospensioni della macchina sono compromesse, il meccanico mi chiederà il conto, sono ancora vivo. Dal punto di vista stradale vincono la medaglia d’oro nella specialità“Strade perdute”, le vie versoBisaccia e Morra De Sanctis. Sulla prima c’è poco da dire, il principio del Formicoso si rivela sempre emozionante, con le sue pale eoliche e il manto stradale che sembra la faccia di un adolescente brufoloso. E quella maledetta curva che poco dopo la casa cantoniera cadente mi si presenta costantemente con una faccia da schiaffi. Col sorrisetto che ti giudica, alla Marco Travaglio. A dire “E non ti ricordavi di me? Idiota!”. A Morra come fai fai sbagli, sarà perché capita di andarci con la pioggia. Ma sarà pure perché le vie di accesso fanno pena e basta, pure quella dall’area industriale con più addetti dell’Alta Irpinia.2.0, 4.0, Microfusioni, Rolls Royce, Voglio una vita così c’est la vie, Modernità.Sì, ma a cinque metri comincia la ruralità. Di notte gli animali ululano, urlano, abbaiano,arragliano. Una giungla meravigliosa. E più giù il sogno di ogni giovane altirpino.Il posto, che è anche il sogno dei meno giovani. Viene da chiedersi perché i paesi delle fabbriche siano distanti e sconnessi dall’industria. I nuclei rappresentano un non-luogo che mai porta benefici al singolo paese. E sono domande che si fanno da venti anni, da quando i primi imprenditori hanno cominciato a fare le valige. E forse sarebbe il caso, ma probabilmente lo diremo per altri venti anni, che i futuri amministratori cominciassero a occuparsi di ciò che resta: ogni giorno. E pure di sfruttarlo meglio, che cazzo! La campagna elettorale di Bisaccia è la più interessante in generale, di tutta la provincia di Avellino. E non solo perché tra i candidati c’è Franco Arminio.E non è la sfida tra il vecchio e il nuovo, non solo tra l’amministrazione classica e la poesia. No, c’è qualcosa di più sottile e più importante. Se l’amministrazione del sindaco Marcello Arminio avesse fatto schifo come la strada del Formicoso e il villaggio incompiuto di Bisaccia nuova, sarebbe stato troppo facile parlare di una sfida del nuovo, dei buoni che combattono i cattivi, del sogno della buona politica contro la malapolitica. E fin troppo agevole raccontare il 27 maggio con la sconfitta del sogno o la vittoria del giusto. E invece no! E invece oggettivamente il sindaco uscente male non ha fatto. E allora la sfida è tra una buona amministrazione e una scommessa dagli esiti incerti, ma affascinante. E’ come affrontare il dubbio del giocatore in difficoltà, le difficoltà di tutti i paesi di queste zone: giocarti la scala reale scartando due carte o portarti la coppia d’asso? comments