Ema e Rolls Royce, il lockdown preoccupa i sindacati in Irpinia

Ema e Rolls Royce, il lockdown preoccupa i sindacati in Irpinia

Si apre unafase inedita per la Ema di Morra De Sanctis. E’ l’effetto pandemia. Probabilmente è la prima volta nella storia dell’azienda del gruppo Rolls Royce, da oltre vent’anni in Irpinia, che la crisi bussa pure alla porta dei suoi stabilimenti.“Un quadro a tinte fosche tanto prevedibile quanto bisognoso di un approccio attento e responsabile”, scrivono la Rsu e le segreterie territoriali diFim Cisl e Fiom-Cgil. Fiori all’occhiello dell’Irpinia industriale che produce con uno sguardo attento alla qualità delle relazioni sindacali, la Ema e il consorzio nato attorno a essa Poema, oggi si ritrovano a fare i conti con un cambiamento di scenario che colpisce duramente anche il settore dell’aerospazio.“Alcune aziende clienti di Ema– spiegano i sindacati nella nota diffusa alle tute blu –hanno già annunciato importanti riduzioni di produzione: sia Airbus che Boeing”. Sarebbe di circa un terzo il taglio previsto dai due maggiori produttori di aerei, cui si aggiungono i crescenti oneri economici per le compagne dovuti alle normative anti covid-19 e la minor domanda di voli legata all’affermarsi della pratica dello smart working. Attualmente perciò sarebbero già oltre 16mila gli aerei parcheggiati, circa il 64% della flotta globale. Rolls Royce quindi avrebbe comunicato alla direzione degli stabilimenti altirpini la volontà di ristrutturare la pianta organica. I livelli occupazionali saranno salvaguardati per la possibilità di ricorrere agli ammortizzatori sociali.Attualmente sono oltre 900 i dipendenti impiegati nella fonderia di alta precisioneper la produzione di palette rotoriche e componenti di turbine dei più avanzati motori a reazione per aviazione civile e militare. Ma, ed è questa la sottolineatura che fanno i sindacati,“gli effetti della crisi di preannunciano pesanti e di incerta durata”. Al momento12 dipendenti con contratto di somministrazione non hanno ottenuto la proroga.“La situazione è seria, ma non drammatica– dicono Fit Cisl e Fiom Cgil –occorre stipulare un patto di collaborazione che vede coinvolti i sindacati per concordare tutte le future iniziative”. comments