Agricoltura e borghi, la Baronia riparte da Zungoli
A Zungoli, nel convento francescano da poco ristrutturato, si presentava giovedì sera il progetto “Borghi in rete”. Mette insieme 17 Comuni ufitani e della Baronia con l’innesto di Volturara Irpina. “L’idea mi è piaciuta e ho aderito”, ha spiegato a margine il primo cittadino della Valle del Dragone, Marino Sarno.Una rete di borghi che punta a essere un’Area vasta. “Oggi sul Quotidiano del Sud abbiamo letto il titolo “L’area vasta è già un flop”. Senza godere dei problemi altrui, noi ci candidiamo aggregandoci a essere un’area vasta – ha esordito il sindaco di Zungoli, Paolo Caruso – Non c’è stata ricaduta occupazionale per i giovani e territori finora con i progetti sul turismo. Noi vogliamo invece creare sviluppo”. A spiegare le motivazioni teoriche alla base del progetto, professori universitari e ricercatori del Cnr. Poi Franco Arminio, il paesologo dell’Appennino. “Diciamolo: la Pianura padana è un luogo avvelenato. Chi vive a Zungoli invece è un ricco possidente, anche se non ha lavoro, e la ricchezza gli è data dalla terra, dalla lentezza, dalla bellezza”. Certo, non è tutto rose e fiori: spopolamento, invecchiamento, abbondono degli edifici sono mali diffusi nelle aree interne. “Non esiste più un rapporto di fiducia con questi luoghi dai parte dei giovani – ha continuato Arminio – Ma una delle cose che ad esempio non deve accadere qui come nel progetto pilota, è pensare che una comunità si salva solo con il denaro. Mentre serve attenzione, cura degli anziani, una migliore sanità. Anche se sbagliassimo tutto, questi paesi non sono destinati a morire”. Agricoltura e turismo, la chiave di volta. Un’agricoltura non intensiva, che non avveleni con diserbanti e pesticidi il terreno. “Quando sono finite le risorse massicce statali ed europee per l’agricoltura, – ha sottolineato Giuseppe Sorrentino del Cnr – quest’ultima ha recuperato la dimensione locale puntando sulla biodiversità che è ricchezza”.E un turismo non di massa, volto a intercettare il viaggiatore del futuro, sempre più anziano e sempre più attento all’ambiente. Domenico Sannino di Roots of Italy: “Sogno di organizzare qui un grande evento dedicato al cicloturismo, ci sono esperienze di questo tipo in Germania. Io lo vedo possibile anche in Ufita e Baronia. Dobbiamo puntare ad attrarre la terza e quarta generazione di emigranti italiani: saranno loro il nostro passaparola”. Il progetto, seppure da rivedere in alcune sue parti, ha raccolto anche il plauso della presidente del Consiglio regionale Rosetta D’Amelio che nel concludere l’incontro ha sottolineato come dai relatori fossero stati presentati “tanti spunti interessanti. E’ stato fatto un ottimo lavoro, ma ci attende un ulteriore sforzo, ognuno per la sua competenza, per rendere tutto questo possibile attraverso una migliore infrastrutturazione dell’area che deve essere collegata in modo funzionale all’autostrada e a quella che sarà la stazione Hirpinia dell’alta velocità”.