Enrico Lo Verso: ‘Qui in Irpinia un palcoscenico glorioso per il teatro’

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Circa 300 spettatori che non sono passati inosservati neppure aEnrico Lo Verso. In una vigilia di Ferragosto funestata dalla tragedia di ponte Morandi a Genova,il suo Pirandelloè stato una boccata di ossigeno per la mente e l’anima, martedì sera a Sant’Andrea di Conza. Un monologo di oltre un’ora, inserito nella 41esima edizione della Rassegna teatrale santandreana, recitato con maestria avvalendosi solo del supporto di qualche luce e di una scenografia minimalista: pochi elementi per esaltare le capacità di interpretazione dell’attore siciliano. “Il nostro è un lavoro folle e visionario– ha spiegato al termine della performance –Un giocattolo con il quale ci divertiamo da tempo. La regista lo ha scritto assieme a un promettente giovane siciliano, Luigi Pirandello”– ha scherzato prima di ringraziare i presenti per“l’affetto straordinario, l’attenzione e la tensione”con la quale si erano lasciati condurre per mano nella ricerca del sé autentico del protagonista di“Uno, nessuno, centomila”. Vitangelo Moscarda, infatti, sceglie di mettere in discussione la propria vita per liberarsi delle cento maschere della quotidianità, a partire da quella familiare, fino ad arrivare attraverso il paradosso e il grottesco a fare i conti con il nessuno. “Un attore sul palco non è mai da solo– ha continuato Lo Verso –Equesto è un palcoscenico glorioso da 41 anni. Si sente l’energia degli attori che mi hanno preceduto e di quelli che verranno.Facciamo un lavoro non semplice, spesso le strade per arrivare in teatro, come in questo caso, sono anche tortuose”. Alessandra Pizzi, che ha firmato regia e adattamento dello spettacolo, aveva commentato in apertura prima di chiedere un minuto di silenzio per le vittime di Genova:“Siamo onorati di essere ospiti di questa rassegna importantissima e bellissima, che porta avanti una tradizione in un periodo difficilissimo per il settore. Grazie al sindaco, all’amministrazione e a Titina Russoniello. E’ un Ferragosto insolito questo, passato al teatro. Ma il teatro è bellezza, cerchiamo di portare con il nostro linguaggio un modello di bellezza in un mondo che va in un’altra direzione”. E stasera 16 agosto alle ore 21.30 ultimo appuntamento della rassegna con Mariangelo D’Abbraccio (teatro Episcopio). comments