La Nùa, Irish music for happy people
Dopo un aperitivo violento ecco i La Nùa in radio. Non esattamente sobri, conosciamo Gabriele Moscaritolo e Francesco Brusco. L’assente è Giuseppe De Gregorio, percussioni e chitarra. Fisarmonica e whistle per Gabriele. Francesco suona invece una scatola di legno con le corde tese, detta citarra. “A primo impatto nei nostri concerti si vedono tre bei ragazzi seduti. Siamo composti, ci teniamo alla postura. I nostri ascoltatori sono attratti dai nostri strumenti come il buzuki, una specie di… mandolone. Ah… suoniamo musica irlandese. L’ultimo disco è in giro da un anno e mezzo”. Com’è la serata tipo dei La Nùa?“Battiamo i piedi fuori tempo! Alle nostre serate notiamo le reazioni più varie. Dall’immobilismo ai sorrisi appena accennati, fino alle persone che addirittura si divertono. Siamo contenti di questo spettro variegato. La riuscita della serata? Dipende molto dal pubblico che ti trovi, dai luoghi che visiti. Noi però suoniamo sempre bene”. La Nùa è un termine gaelico che significa “un giorno nuovo”, ed era anche riconducibile a una band storica alla quale il gruppo di Mirabella si è ispirato agli esordi. Loro si conoscono da una vita, due avevano suonato ska in un’altra formazione. Francesco viene reclutato in un bar di Copenhagen dall’ex contrabbassista del trio. “Mi piace dirlo per darci una dimensione internazionale”, dice Francesco ridendo. “In quel viaggio decidemmo di tornare in Irpinia e suonare insieme”. Nella musica irlandese si usa prendere più brani e unirli, così fanno anche i La Nùa. I primi tempi sono stati dedicati alla musica della terra verde, poi piano piano hanno unito a quel sound le composizioni originali. Attivi dal 19 aprile del 2013, hanno appena festeggiato la serata numero 100. “Abbiamo iniziato a suonare in provincia, poi in Campania, poi fuori regione. Il più bel locale lo abbiamo trovato a Faenza, a 600 chilometri da qui. Ma lo Chalet di Mirabella è un po’ casa nostra, per parlare della provincia”. In Irlanda hanno suonato al festival di Waterfort. “L’accoglienza è stata meravigliosa”. Nuovi progetti? “Sta per arrivare il secondo disco, che si spera sia meglio del primo. Lo presenteremo il 24 maggio al Teatro d’Europa di Cesinali”. A fine puntata sono perfettamente sobri.