Laceno, Giannoni prende atto della sentenza: ‘Ma si poteva evitare la chiusura’

“La estrema rapidità, dal giorno dell’udienza del 01 febbraio 2018, con la quale il Consiglio di Stato ha emesso la sentenza sul ricorso presentato nel 2009 dalla sottoscritta società che ha ideato e realizzato il polo turistico del Laceno fin dal lontano 1973, evita, in primo luogo, al sindaco di Bagnoli Irpino di rincorrere finanziamenti che al momento non esistono; ma, soprattutto, offre la possibilità di accelerare il processo indicato da questa società lo scorso marzo, quando evitando di impugnare gli atti emessi dal Comune aveva invitato quest’ultimo a prevedere un indennizzo per entrare nella proprietà dei beni costruiti sulle aree in concessione. Procedimento dal quale nemmeno con la emessa sentenza può sottrarsi“. La società Giannoni commenta la sentenza del Consiglio di Stato, sfavorevole per i concessionari degli impianti di risalita. Adesso le aree tornano nella piena disponibilità del Comune. Ma mancherebbe ancora qualche dettaglio. E infatti la Giannoni parla della restituzione dei beni. Non si escludono insomma altre carte bollate su altri aspetti della vicenda. Poi la società commenta in una nota anche l’azione del sindaco. “Ciò che preme ribadire, per il legame che in ogni caso questa società ha con il territorio di Laceno al quale ha dedicato oltre 40 anni, è che l’odierno risultato si sarebbe comunque ottenuto senza la chiusura degli impianti, se solo l’amministrazione comunale non si fosse fatta trascinare dalla bramosia di fare qualcosa dopo gli anni di immobilismo che l’hanno contraddistinta. Sarebbe stato necessario esclusivamente che avesse continuato a fare ciò che fino ad allora aveva prodotto per la comunità bagnolese, e quindi niente, per avereoggiquesta sentenza ma con gli impianti funzionanti per ancora 10 anni grazie all’ormai ex concessionario“.