L’Alta Irpinia era un’anomalia, i vincitori delle politiche devono inserirsi nel dibattito
Avevamo criticato il Movimento Cinque Stelle per la sua assenza dai temi caldi dellaprovincia internanegli ultimi 3-4 anni: ancor di più per un innegabile impegno iniziale, sul no al petrolio per esempio. Un’assenza evidente mentre al tavolo altirpino del Progetto Pilota o dei Gal si consumavano battaglie impressionanti.Palese l’anomalia politica in Alta Irpinia. Due forze, Pd e Udc, facevano e disfacevano mentre il centrodestra e gli stessi pentastellati osservavano inermi senza rappresentanza e forse senza alcuna voglia di entrare nelle vicende. Scelta strategica e lontananza forzata. Dove possibile il Movimento aveva provato a scardinare il tabù dei Comuni. Senza successo, ma ci aveva provato. Mai in Alta Irpinia, se si esclude una breve esperienza a Torella in cui un’amministrazione filo-grillina ma con vertice di centrosinistra durò mezzo giro di giostra. Due anni fa Carlo Sibilia fece intendere di gradire una competizione a Lioni a patto che i riferimenti locali rendessero possibile la formazione di una lista. La lista non si formò: considerato il risultato pessimo di Solofra e Atripalda fu probabilmente una saggia decisione. Ieri però Sibilia dichiara quasi subito, a inizio conferenza stampa, di volersi impegnare per favorire la nascita di civiche pentastellate in alcuni comuni al voto come Sant’Angelo e Caposele. Si rinnova il consiglio comunale anche a Bagnoli e Conza, tra gli altri.Una sfida tra tutti i campanili sulla scia della corsa a tre per il Parlamento può essere realtà o utopia.Non sono fessi i pentastellati: sanno bene che il consenso locale va conquistatocasa-casacon un lavoraccio inedito. A noi, e pensiamo anche a molti cittadini, interessa però che nel dibattito altirpino su sviluppo, turismo, energie, ambiente, lavoro e sanità si inseriscano nuovi soggetti: il Movimento Cinque Stelle e un Centrodestra in grado di trovare nuovi argomenti, magari senza rispolverare i tagli alla sanità e alla giustizia come hanno fatto in campagna elettorale perché la storia la ricordiamo tutti. Inserimento di nuovi soggetti. Non un discorso di gusti, ma di corrispondenza tra scenario nazionale e provinciale. Se i pentastellati, come da destra, partecipassero alle amministrative pure senza affermazioni ma con la volontà di garantire presenza sempre e comunque, si registrerebbe un passo in avanti verso la normalità politica di una terra molto particolare.Il duopolio Pd-De Mita, con tutte le sue dinamiche incomprensibili per donne e uomini ragionevoli, ha francamente stancato. Non solo per le dinamiche ma perché è duopolio.