Lavoro, il gelo tra industriali e Regione

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Un confronto ricco e propositivo quello di Lioni. Regione Campania, industriali e sindacati allo stesso tavolo per parlare di lavoro in un’area di crisi: a due passi c’è la Ocm con 97 operai licenziati. Tavolo per lo sviluppo delocalizzato. Non sono emerse particolari novità, ma nessuno si aspettava rivoluzioni.L’assessore al Lavoro Sonia Palmerisi trova ancora una volta di fronte alla vertenza Ocm, con gli operai ad attenderla per ascoltare almeno una parola di conforto. L’esito? A settembre ci sarà un nuovo incontro in Prefettura per scongiurare la chiusura, intanto si cerca un nuovo imprenditore. Anche il  purtroppo tradizionale quadro tracciato dai sindacati non è elemento di novità: in Irpiniadisoccupazione giovanile al 50%, 80mila disoccupati in totale, ore di cassa integrazione aumentate del 300%mentre Napoli e Salerno vanno decisamente meglio. Questi i dati portati da Luigi Simeone, segretario Uil. Ma fa riflettere e non fa ben sperare la polemica tra Regione e Confindustria. Intendiamoci, una polemica civile e pacata quella tra l’assessore Palmeri eAndrea Giorgio, presidente del gruppo Piccola Industria ma a Lioni come rappresentante degli industriali irpini. Però quest’ultimo dice chiaramente: “Prima dobbiamo parlare di sviluppo, poi si potrà parlare di lavoro. Come piccole imprese segnaliamo che tutte le azioni previste dalla Regione Campania– quindi le varie garanzie giovani, over, i bonus e gli incentivi –vanno a beneficio delle aziende stabili e privilegiate“. Dunque un invito a ragionare sulle imprese che chiudono o su quelle che possono aprire: “La componente digitale è fondamentale oggi, soprattutto in Irpinia. Gli approcci culturali vecchi stentano, soprattutto in una area come la nostra. Senza innovazione non si può stare, solo con la tecnologia si garantiscono livelli lavorativi stabili. Al contrario di ciò che può apparire la tecnologia è un’opportunità“. Queste le parole di Giorgio al convegno. Quello che poi dice a margine è facilmente immaginabile: “Serve una riforma delle Asi. E capisco i tempi della politica ma bisogna fare presto. E serve pure l’internet veloce”. Tutte questioni che deve risolvere la Regione e solo la Regione, sia secondo Giorgio che secondo i poteri attribuiti all’ente. Dall’altro lato c’è un assessore che bacchetta pubblicamente proprio Confindustria:“Da loro non mi arrivano molte proposte, dovrebbero venire in Regione un po’ più spesso come fanno i rappresentanti delle cooperative“. Posizioni tutt’altro che inconciliabili. Però la questione è abbastanza complessa, quasi un rompicapo. La nuova Regione con Vincenzo De Luca e i vari assessori, prendi Amedeo Lepore alle attività produttive, non ha mai voluto riproporre i tavoli, i confronti pubblici, il patto per lo sviluppo e tutta la tiritera istituzionale vista in Irpinia negli anni di Stefano Caldoro. E in tutta onestà – questo è il nostro punto di vista – male non ha pensato visti i risultati deludenti degli stessi tavoli. Ma il problema di oggi è il problema di ieri. Ed è pure peggio. Si chiama mancanza di lavoro sia con Caldoro che con De Luca. Si chiamano aree interne. Qui non c’è ombra di nuovi investimenti.O meglio, non c’è ombra di nuovi investitori.Infatti tutte le notizie positive emerse negli ultimi tempi, a partire dal progetto PoEma di Morra De Sanctis fino agli spiragli sulla Irisbus,  o rappresentano un consolidamento di grandi realtà o un ripristino dello status quo ante.Posti di lavoro nuovi nell’industria non escono. Non escono perché le aree industriali continuano a essere prive di servizi. La riforma delle Asi non è ancora realtà. La banda larga non c’è. I lavori sulle grandi opere non risultano affatto terminati oppure non sono neanche lontanamente iniziati (Lioni-Grotta, Alta Velocità). L’Irpinia per il momento non è attrattiva, come conferma la presidente del Consiglio regionaleRosetta D’Amelio. Per tutta questa serie di considerazioni è forse auspicabile che politica e industriali mettano da parte le rispettive diffidenze e si mettano a fare il loro lavoro a beneficio del territorio. Come? Con la velocità, rispettando i tempi prefissi: a costo di semplificare il discorso ci sembra l’unico antidoto alla crisi. In autunno, su impulso del consigliere regionaleMaurizio Petracca, inizia il percorso che dovrebbe portare a un ente di governo delle aree industriali più moderno ed efficiente. Vedremo, sperando di non dover parlare di nuove vertenze, di nuove Ocm.