Massimo Volume, tappa avellinese per l’album Il nuotatore
Continua il tour dei Massimo Volumeper presentare l’ultimo albumIl nuotatore.Un disco, uscito il 1° febbraio per42 Records,che sta riscuotendouno straordinario successo di critica e di pubblico.La band sarà in concerto lunedì 25 marzo al Teatro Partenio di Avellino (ore 21– Via Giuseppe Verdi). In occasione dei live, al nucleo storico del gruppo composto da Emidio Clementi, Egle Sommacal e Vittoria Burattini si aggiunge la chitarra di Sara Ardizzoni.Il tour, curato daDNA Concerti,prosegue poil’11 aprile al Teatro Toniolo di Mestre (VE) e il 13 al Teatro Miela di Trieste. *** Sei anni dopoAspettando i barbari,il panorama intorno quella strana cosa che chiamiamo musica italiana è cambiato totalmente, ma iMassimo Volumeci sono ancora. Diversi da tutto, fedeli solo a loro stessi e a quell’idea di unicità che fin dagli esordi ha scandito tutti i loro passi e reso ogni loro nuovo disco un’esperienza intensa e mai ripetitiva. Per la prima volta nella loro storia discografica, i Massimo Volume diventano un trio (Egle Sommacal, Emidio Clementi e Vittoria Burattini) e confezionano un album che scava proprio nell’essenza del loro suono, mai così volutamente scarno, minimale, eppure molto caldo e pieno, grazie anche alla produzione di Giacomo Fiorenza. Tutto quello che si ascolta è stato realizzato con la voce, il basso, la batteria e le chitarre (tante chitarre). Non c’è l’ausilio dell’elettronica, non ci sono sintetizzatori o tastiere, nessun trucco. Solo i Massimo Volume al loro meglio e nella forma più pura. Pura come l’acqua in cuiIl nuotatore(come l’omonimo racconto diJohn Cheever) sguazza e che caratterizza sia dal punto di vista concettuale che testuale l’intero disco. Un elemento indomabile capace di travolgere tutto quello che trova, ma anche come sostegno che ci permette di restare a galla in questo mare densissimo che chiamiamo vita. Il nuotatoreè un disco pieno di storie e di personaggi, ben rappresentato dalla spiaggia affollata ritratta in copertina daLuciano Leonotti, abilmente manomessa daMarcello Petruzzi, e che mostra una folla di solitudini ben assortite. Un racconto diviso in nove tracce e che mischia l’auto-biografismo alla narrazione pura, passato e presente, il tempo e lo spazio. comments