50€: introdotta la SECONDA IMU da pagare per tutti gli italiani | Anche se hai una sola casa

IMU (canva) IrpiniaPost.it
Una nuova regola fiscale introduce un secondo importo da 50 euro per l’IMU. Scopri cosa cambia e chi rischia.
Pagare una tassa non piace a nessuno, ma non pagarla può costare ancora di più.
È ciò che rischiano migliaia di italiani che hanno trascurato un dettaglio fondamentale: la dichiarazione IMU. C’era tempo fino al 30 giugno 2025, con proroga al 29 settembre, per mettersi in regola.
Chi non l’ha fatto, oggi si trova davanti a una sorpresa amara. Una riforma recente ha cambiato infatti le regole del gioco. Ma cosa significa davvero per i contribuenti?
Una scadenza che non tutti hanno rispettato
Il calendario delle tasse è sempre fitto di date, ma quella del 30 giugno resta tra le più delicate per i proprietari di immobili. È il termine ultimo per presentare la dichiarazione IMU, obbligatoria ogni volta che intervengono variazioni rilevanti ai fini del calcolo dell’imposta. Non basta aver pagato: senza dichiarazione, il rischio di sanzioni resta.
Era previsto un margine di 90 giorni per recuperare con la cosiddetta dichiarazione tardiva, utile a chi, per distrazione o imprevisti, non aveva rispettato la scadenza principale. Questa finestra si è chiusa definitivamente il 29 settembre, lasciando molti contribuenti senza possibilità di ravvedimento. Qui entra in gioco la riforma fiscale, che ha ridisegnato i margini di tolleranza.

50 euro di IMU aggiuntiva: solo in questo caso
Con il nuovo decreto legislativo 87/2024, il meccanismo del ravvedimento operoso ha subito una stretta decisiva. In passato, presentare la dichiarazione con forte ritardo comportava comunque la possibilità di ridurre la sanzione. Da quest’anno, invece, superata la soglia dei 90 giorni, non resta che attendere la sanzione piena. Questo significa che chi non ha presentato la dichiarazione IMU entro il 29 settembre 2025 dovrà affrontare multe salate.
La norma prevede infatti una sanzione dal 100% al 200% dell’imposta non dichiarata, con un minimo di 50 euro anche se l’IMU è stata pagata regolarmente. Una regola che vale per tutti i tributi locali e che, se confermata dalla riforma dei tributi locali e regionali, diventerà un punto fermo per gli anni a venire. Per i contribuenti la lezione è chiara: pagare l’imposta non basta, la dichiarazione è altrettanto essenziale. Ignorarla può trasformare un obbligo fiscale in una spesa imprevista e ben più pesante. La “seconda IMU” non è una tassa aggiuntiva, ma la conseguenza di un calendario rispettato a metà. Meglio segnare in agenda la prossima scadenza.