Addio allo stipendio di NOVEMBRE: non arriverà per 1 milione di italiani | Lo Stato ci sequestra una mensilità

Addio allo stipendio di Novembre: cosa sapere

Addio allo stipendio di Novembre (Foto: Canva) - Irpiniapost.it

Lo stipendio di novembre resta nelle tasche dello stato: una notizia che ha lasciato molti lavoratori senza parole. Cosa sapere 

Per circa un milione di italiani il mese di novembre potrebbe arrivare senza stipendio.

Lo Stato, stando alle ultime indicazioni, tratterrebbe infatti una mensilità intera.

Una misura che, se confermata, avrebbe un impatto enorme sulle famiglie e sui bilanci domestici.

Continua a leggere per scoprire cosa c’è davvero dietro questa decisione che ha dell’incredibile.

Lo stipendio di novembre non arriverà, resta nelle tasche dello Stato

Per circa un milione di italiani, novembre rischia di essere un mese senza stipendio. La notizia, che ha già destato grande preoccupazione, parla chiaro: lo Stato tratterrebbe una mensilità intera, lasciando i lavoratori senza la retribuzione di novembre. Una misura che, se davvero confermata, rappresenterebbe un duro colpo per chi vive di busta paga e conta su quel reddito per far fronte alle spese quotidiane.

Non si parla di un ritardo o di un problema tecnico, ma di un vero e proprio blocco, che coinvolgerebbe diverse categorie di dipendenti. Le reazioni non si sono fatte attendere e sui social cresce la rabbia di chi teme di dover affrontare le festività natalizie con un buco in più nel bilancio familiare. Passa al prossimo paragrafo per scoprire nel dettaglio cosa comporta questa trattenuta, a chi si applica e, soprattutto, per quale motivo tanti lavoratori rischiano di non ricevere lo stipendio di novembre.

Lo stipendio non arriverà: cosa sapere
Lo stipendio non arriverà (Foto: Canva) – Irpiniapost.it

Ecco cosa c’è davvero dietro questa decisione e chi riguarda

La trattenuta di cui si parla riguarda la possibilità di un pignoramento, ossia una misura prevista dalla legge per recuperare debiti non pagati. Come spiegato da Money.it, nel 2025 il pignoramento dello stipendio può essere disposto solo da tre soggetti: l’Agenzia delle Entrate Riscossione, i concessionari della riscossione autorizzati e l’autorità giudiziaria. In questi casi, una parte della busta paga del debitore viene trattenuta ogni mese per saldare gradualmente la somma dovuta.

La legge tutela comunque il lavoratore, fissando limiti precisi: in generale, non si può pignorare più di un quinto dello stipendio. Se il pignoramento avviene sul conto corrente, invece, possono essere trattenute solo le somme che superano tre volte l’importo dell’assegno sociale (pari nel 2025 a 538,69 euro). Diversi i limiti se a disporre il pignoramento è l’Agenzia delle Entrate: fino a un decimo per stipendi sotto i 2.500 euro, un settimo tra 2.500 e 5.000, e un quinto oltre tale soglia.