Casa occupata, arriva la svolta: lo Stato dovrà risarcire i proprietari per gli sgomberi mancati

Casa occupata

Casa occupata (canva) IrpiniaPost.it

Una sentenza della Cassazione cambia tutto: lo Stato sarà responsabile per i ritardi negli sgomberi delle case occupate abusivamente.

Case occupate, sgomberi rinviati, proprietari esasperati e disperati. Perdere tutto, casa e tutto ciò che contiene, può portare a depressione.

Una storia che in Italia si ripete da anni, lasciando chi subisce in un limbo di impotenza e frustrazione. È possibile che chi rispetta la legge resti prigioniero della burocrazia?

La risposta arriva da una recente sentenza che segna un punto di svolta. Ora basta occupare case altrui.

Dopo anni di attesa e rimpalli tra uffici e forze dell’ordine, la Corte di Cassazione ha stabilito un principio che ridisegna i confini della giustizia.

La lunga attesa dei proprietari dimenticati

Le occupazioni abusive rappresentano una piaga che danneggia molti cittadini. Spesso, il problema è stato ignorato, almeno fino a quando non tocca da vicino. Secondo le stime, oltre 50.000 immobili in Italia risultano occupati illegalmente, tra edilizia pubblica e privata. Dietro queste cifre si nascondono famiglie che hanno visto svanire risparmi, progetti e libertà di disporre dei propri beni.

Fino ad oggi, le norme, pur severe sulla carta, si sono spesso infrante contro l’inerzia amministrativa. Anche il recente Decreto Sicurezza, introdotto per velocizzare gli sgomberi e inasprire le pene, non ha sortito gli effetti sperati. Troppo spesso i provvedimenti di rilascio sono rimasti lettera morta, rinviati per motivi di ordine pubblico o per mancanza di mezzi. In molti casi, la giustizia ha finito per penalizzare proprio chi aveva ragione.

Casa occupata abusivamente
Casa occupata abusivamente (canva) IrpiniaPost.it

La Cassazione interviene: lo Stato deve risarcire

La svolta arriva con l’ordinanza di agosto 2025. Con questa pronuncia, la Corte di Cassazione ha stabilito che la Pubblica Amministrazione non può più rimandare all’infinito l’esecuzione degli sgomberi disposti dal giudice. Ogni ritardo ingiustificato comporta una responsabilità diretta e un obbligo di risarcimento verso i proprietari danneggiati. Il caso che ha portato alla sentenza riguardava un capannone occupato per cinque anni, nonostante un ordine di rilascio mai eseguito. Lo Stato è stato condannato a pagare oltre 180 mila euro di indennizzo, somma calcolata in base ai canoni di locazione persi.

Ma il valore simbolico della decisione va oltre: d’ora in avanti, i giudici potranno imporre il risarcimento per ogni ritardo non dovuto a “forza maggiore”. Un cambiamento che riconsegna dignità ai proprietari e riafferma un principio fondamentale: i provvedimenti giudiziari vanno eseguiti, non interpretati. In uno Stato di diritto, la tutela della proprietà non può essere sospesa da lungaggini o paure. Questa volta, la legge sembra voler davvero restituire le chiavi di casa a chi le aveva perse ingiustamente.