“ECCO IL POLLO DA SPENNARE”: i meccanici lo pensano se arrivi con quest’auto | Ha il motore più rotto di sempre

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Il meccanico (foto canva) - irpiniapost.it

Un motore montato su migliaia di auto si è rivelato un incubo per i proprietari tra problemi e guasti. Ecco perché i meccanici lo adorano.

Chiunque possieda un’auto sa bene che il vero nemico non è il traffico. Non è nemmeno il parcheggio. È il meccanico. Non perché siano cattive persone, ma perché quando iniziano a parlare in codice – “cinghia distribuzione”, “guarnizione testata”, e altre simili amenità – il portafoglio inizia a tremare.

Ci siamo passati tutti: vai a fare un controllo “di routine” e ne esci con un preventivo che ti fa venire voglia di andare a piedi per il resto della vita. A quel punto ti chiedi se era davvero necessario smontare mezza macchina per cambiare una lampadina.

Eppure, certe volte, il problema non è il meccanico. Certi motori sembrano progettati apposta per rompersi. Sono come quei biscotti che si spezzano nel latte prima ancora di toccarlo: li guardi e si disintegrano.

Tra tutti, ce n’è uno che ha guadagnato una fama… diciamo poco invidiabile. Talmente rognoso che, appena lo vedono in officina, il meccanico si frega le mani: sa già come andrà a finire.

Il motore più rotto di sempre: i meccanici gongolano a vederlo

Parliamo del famigerato PureTech, un motore montato su tantissimi modelli del gruppo Stellantis. Il guaio principale? Una scelta tecnica all’apparenza geniale: la cinghia di distribuzione immersa nell’olio motore. Sulla carta sembrava una figata, nella realtà si è rivelata una bomba a orologeria.

Il motivo è semplice: l’olio, col tempo, danneggia la cinghia, che si sfalda piano piano come un vecchio elastico dimenticato in un cassetto. I frammenti finiscono nel motore, ostruiscono i canali, alterano la pressione dell’olio e da lì inizia il festival delle spie accese, rumori strani, guasti a catena.

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La riparazione (Foto di Christian Buehner su Unsplash) – irpiniapost.it

L’effetto “pollo da spennare”

Ma non finisce qui: come spiega hdmotori.it ci sono stati anche casi di motori che bevono olio più di un fuoristrada degli anni ’80, e altri ancora con pistoni e componenti che sembrano aver deciso di scioperare. Insomma, un curriculum non proprio impeccabile.

A forza di lamentele, segnalazioni e qualche causa legale qua e là, Stellantis ha dovuto prendere atto del pasticcio e lanciare una campagna di rimborso anche in Italia. Riguarda diversi modelli PureTech 1.0 e 1.2 prodotti tra il 2012 e il 2023. Naturalmente, per ottenere il rimborso non basta dire “era rotto”: servono ricevute, tagliandi, revisioni fatte dove e quando dicono loro, e la pazienza di un santo. E solo allora, forse, ti sarà risarcito il danno.