Addio alle castagne dall’1 novembre: l’Italia mette il blocco totale | “Proprio come il pesce spada”

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Castagne (canva) IrpiniPost.it

Dal primo novembre entra in vigore un blocco sorprendente legato alla raccolta delle castagne. Ecco cosa prevede davvero la nuova misura.

Con l’arrivo dell’autunno, il profumo delle caldarroste invade piazze e boschi italiani, ma quest’anno qualcosa cambia.

Dall’1 novembre scatta un divieto che ha lasciato molti perplessi, tanto da essere paragonato alla chiusura della pesca del pesce spada.

Cosa succede alle amate castagne italiane? Perché si parla di “blocco totale”?

Le risposte non sono così scontate come sembrano, e riguardano una regola che pochi conoscono ma che potrebbe toccare molti appassionati.

Le nuove regole d’autunno: quando la natura si ferma

Le castagne, simbolo delle passeggiate tra i boschi e dei mercatini di stagione, tornano al centro dell’attenzione. Ogni anno, con l’inizio di novembre, milioni di italiani si preparano a raccoglierle, ma nel 2025 entra in vigore una misura che sorprende. Il paragone con la pesca del pesce spada non è casuale: anche qui, come per le specie marine protette, entra in gioco il rispetto delle risorse naturali e dei territori.

Le autorità ambientali e forestali stanno infatti rafforzando i controlli, per garantire che la raccolta avvenga in modo corretto e sostenibile. Negli ultimi anni, il boom dei raccoglitori improvvisati ha generato veri e propri assalti ai boschi, con danni agli ecosistemi e scontri tra proprietari e visitatori. L’obiettivo del “blocco” è dunque evitare il saccheggio indiscriminato e riportare ordine nelle campagne e nelle aree collinari più frequentate.

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Castagne sull’albero (Canva) IrpiniaPost.it

Il vero blocco: cosa prevede la legge e quando scatta la multa

Non si tratta di un divieto assoluto, come molti credono, ma di una regolamentazione che punta a tutelare sia la natura che la proprietà privata. Il cosiddetto “blocco” delle castagne riguarda infatti la raccolta in terreni privati: chi entra senza autorizzazione del proprietario per riempire il cestino commette una violazione amministrativa. Dal primo novembre, quindi, non sarà più possibile raccogliere castagne liberamente nei boschi recintati o in aree appartenenti a privati cittadini, a meno di avere un permesso scritto o verbale.

Le guardie forestali potranno effettuare controlli e, in caso di trasgressione, applicare una sanzione di 50 euro. Una regola semplice, ma che molti ignorano, nata per evitare abusi e per rispettare il lavoro di chi cura e mantiene i castagneti. Un piccolo gesto di consapevolezza che, come nel caso del pesce spada nel Mediterraneo, vuole proteggere un patrimonio naturale e culturale che appartiene a tutti, ma che va custodito con rispetto e responsabilità.