Terremoto in Irpinia, la terra torna a tremare: paura e memoria di un passato che non svanisce

Scossa sismica (Canva) IrpiniaPost.it

Scossa sismica (Canva) IrpiniaPost.it

La nuova sequenza sismica in Irpinia riaccende il ricordo del terremoto e riporta l’attenzione sulla fragilità del territorio e sulla prevenzione.

Da venerdì pomeriggio la provincia irpina vive giorni di tensione e apprensione. Una nuova sequenza sismica ha riportato alla mente antichi timori, quelli che dormivano sotto la cenere del ricordo.

La scossa più forte, sabato sera poco prima delle ventidue, ha raggiunto magnitudo 4.0: quanto basta per far tremare non solo i vetri, ma anche la memoria collettiva.

Le strade si sono riempite di persone uscite di casa di corsa, gli occhi rivolti al cielo, le mani ai telefoni.

L’Irpinia ha smesso di dormire e ha ricominciato ad ascoltare il silenzio della terra. Un pericolo da non sottovalutare.

Il ritorno della paura: la terra che ricorda

Da venerdì pomeriggio l’Irpinia vive di nuovo con l’orecchio teso al battito della terra. Dopo le prime scosse, la più forte sabato sera alle 21.50, di magnitudo 4.0, l’intera provincia ha avvertito quel brivido che nessuno dimentica. In pochi secondi sono tornati alla mente i racconti, le immagini e il silenzio sospeso del 1980. Le case hanno tremato, le piazze si sono svuotate, i telefoni hanno ripreso a suonare come in una lunga catena di paura collettiva. Montefredane, Avellino e i comuni dell’epicentro sono tornati al centro delle mappe sismiche e della memoria. Lì, dove le cicatrici non si sono mai del tutto chiuse, la notte è trascorsa tra letti improvvisati e sguardi rivolti al soffitto. Gli strumenti dell’Istituto Nazionale di Geofisica hanno registrato diverse repliche, deboli ma percepibili, che hanno mantenuto alta la tensione.

Non ci sono stati danni rilevanti, ma la paura è bastata a riportare la comunità alla prudenza. Le amministrazioni locali hanno allestito aree di accoglienza, punti informativi e squadre di verifica sugli edifici pubblici. La popolazione si è mostrata disciplinata e pronta a seguire le indicazioni, segno che la memoria del passato, per quanto dolorosa, è anche una forma di educazione civile.

Paura del terremoto
Paura del terremoto (Canva) IrpiniaPost.it

Prevenzione e sicurezza: la lezione che non possiamo dimenticare

Ieri mattina, in Prefettura, si è riunito il Centro di Coordinamento dei Soccorsi. Tutte le istituzioni, dalla Protezione Civile ai vigili del fuoco, hanno lavorato in sinergia per garantire monitoraggio e supporto ai comuni colpiti. Sono partiti i controlli su scuole, infrastrutture e corsi d’acqua. In alcuni centri, gli istituti scolastici sono rimasti chiusi per consentire verifiche statiche e psicologiche: una precauzione utile, più per rassicurare che per allarmare. La gestione dell’emergenza ha mostrato efficienza, ma resta aperta la questione centrale: la prevenzione. In un territorio ad alto rischio sismico, la sicurezza non può essere un tema da affrontare solo dopo le scosse. Servono piani comunali aggiornati, esercitazioni periodiche, formazione nelle scuole e controlli strutturali costanti.

Oggi la terra tace, ma il suo silenzio non deve far dimenticare che ogni pausa è un’occasione per agire. L’Irpinia conosce il prezzo del tempo sprecato: sa che la memoria non basta, se non diventa responsabilità. E proprio da quella memoria, ancora viva, può nascere la forza per costruire un futuro più sicuro.