“Non si lavora fino al 6 novembre” | Esteso il Ponte di Halloween per altri 4 giorni: arrivato il comunicato ufficiale

zucche di halloween

Il lungo ponte di Halloween (Foto di Robert Davis da Pixabay) - irpiniapost.it

Arriva il ponte più lungo dell’anno: niente lavoro fino al 6 novembre. Scopri chi può approfittarne e perché questi giorni extra.

C’è chi prepara le zucche e chi prepara la valigia. In fondo, Halloween è diventata la scusa perfetta per concedersi una pausa autunnale, anche se da noi la festa ha sempre avuto un sapore importato, un po’ americano e un po’ improvvisato.

Le vetrine si riempiono di scheletri di plastica, mentre in alcuni paesi italiani si accendono ancora le candele vere, quelle per chi non c’è più. Una notte di travestimenti, seguita a stretto giro da un giorno di ricordi. Dal 31 ottobre al 2 novembre, passiamo in poche ore dal “dolcetto o scherzetto” ai fiori freschi nei cimiteri.

Eppure quest’anno qualcosa è diverso. Le conversazioni in ufficio non riguardano tanto i costumi o i dolci, ma i calendari. Tutti a controllare i giorni rossi, i ponti, le ferie residue.

E a quanto pare c’è di che gioire: si torna al lavoro solo il 6 novembre. Che sia davvero stato esteso il ponte? E soprattutto: chi l’ha deciso?

Halloween: esteso il ponte fino al 6

Anche se non è una festività che ci appartiene, Halloween è accolta come un’occasione per divertirsi e perché no, anche staccare dal lavoro quando possibile. Ma un ponte così lungo non si era mai visto. Si tratta davvero di una novità assoluta.

Guardando più da vicino, scopriamo che a  concedere quei giorni extra non è un decreto vacanziero, ma una legge ben più seria, che riguarda migliaia di lavoratori.

calendario e zucca 31 ottobre
la festività (Foto di Aleksandar Cvetanovic da pexels) – irpiniapost.it

Non si torna a lavoro per molti giorni

Parliamo della Legge 104. Dietro questo numero si nasconde uno dei pilastri del welfare italiano: una norma che tutela chi convive con una disabilità grave o chi assiste un familiare in difficoltà. Tra i suoi strumenti principali ci sono i permessi lavorativi retribuiti, solitamente tre-sei al mese, pensati proprio per garantire un po’ di respiro a chi ogni giorno deve destreggiarsi tra lavoro e assistenza. Negli ultimi anni, però, la normativa ha fatto un salto avanti: non più solo tre, ma fino a sei giorni di permesso in alcuni casi specifici. Un piccolo grande passo per migliorare la qualità di vita di chi si prende cura di più persone disabili nello stesso tempo. Meno burocrazia, più umanità.

Certo, non si tratta davvero di un “ponte di Halloween esteso”, ma per chi vive l’assistenza quotidiana può sembrare proprio così: qualche giorno in più per respirare, senza sensi di colpa. E in fondo, tra una zucca e una crisantemo, un po’ di tregua non guasta mai. Quindi alcuni hanno la possibilità di poter aggiungere qualche giorno in più alle nostre festività di novembre, e rientrare al lavoro solo il 6.