Mostra itinerante | «Terremoti d’Italia» arriverà ad Avellino: simulatore sismico e memoria del sisma del ’80.

La terra trema ancora: cosa sapere

La terra trema ancora (Foto: Canva) - Irpiniapost.it

Ad Avellino sta per arrivare una mostra che non si limita a raccontare i terremoti: li fa sentire sulla pelle, per trasformare la memoria del 1980 in consapevolezza e prevenzione.

A quarantacinque anni dal sisma che sconvolse l’Irpinia e la Campania, «Terremoti d’Italia» farà tappa nel cuore di Avellino con un allestimento pensato per far comprendere in modo concreto che cosa significa vivere un evento sismico. Non si tratta di una semplice esposizione di pannelli e fotografie: al centro ci sono due spettacolari simulatori sismici, capaci di riprodurre le scosse più famose della storia italiana e di far sperimentare, in condizioni controllate, ciò che accade quando la terra trema davvero.

La mostra, realizzata dal Dipartimento della Protezione Civile e ospitata in città dal 23 novembre al 14 dicembre, punta a un obiettivo molto chiaro: trasformare il ricordo del terremoto del 1980 in uno strumento di educazione permanente. L’ingresso libero permetterà a scuole, famiglie e cittadini di tutte le età di avvicinarsi al tema del rischio sismico senza barriere economiche, in un percorso che unisce emozione, didattica e testimonianze. È un modo per ricordare le vittime e, allo stesso tempo, per imparare come ridurre il rischio oggi.

Una mostra che unisce conoscenza, memoria e scienza

«Terremoti d’Italia» è strutturata come un viaggio attraverso la storia sismica del Paese, con particolare attenzione alle aree più esposte. I visitatori vengono accompagnati lungo un percorso che intreccia pannelli esplicativi, ricostruzioni storiche, dati scientifici e racconti delle comunità colpite. L’Irpinia del 1980, con le sue immagini e le sue ferite ancora vive nel territorio, diventa uno dei capitoli centrali di questo racconto, inserito però in un quadro più ampio che mostra quanto il rischio sismico sia diffuso lungo tutta la penisola.

Accanto alla dimensione emotiva c’è quella scientifica: modelli, grafici e installazioni spiegano come nascono i terremoti, che cosa misura la magnitudo, perché alcuni edifici crollano e altri resistono. Il messaggio è chiaro: il terremoto non si può evitare, ma si può imparare a convivere con questo rischio grazie alla conoscenza e alla prevenzione. In questo senso, la mostra rappresenta un’occasione per capire che dietro ogni crollo ci sono scelte tecniche, materiali, norme rispettate o ignorate, e che la sicurezza non è mai frutto del caso ma di una responsabilità condivisa.

L'Irpinia è scossa emotivamente: cosa sapere
L’Irpinia è scossa emotivamente (Foto: Canva) – Irpiniapost.it

Dentro il simulatore sismico: vivere la scossa per imparare a reagire

Il cuore più impressionante dell’allestimento sono i simulatori sismici: veri e propri ambienti in cui pavimento e arredi iniziano a muoversi come durante un terremoto reale. Chi entra può percepire la violenza delle scosse storiche riprodotte dalla piattaforma, ma in un contesto sicuro e guidato da personale esperto. L’obiettivo non è solo stupire, ma insegnare quali comportamenti adottare e quali evitare: dove ripararsi, come proteggere la testa, perché non usare l’ascensore e in che modo mantenere la calma nei primi secondi, spesso decisivi.

Questa esperienza immersiva, unita ai contenuti espositivi, aiuta a comprendere che la preparazione non è un dettaglio ma un elemento fondamentale della sicurezza quotidiana. Per le scuole, la mostra rappresenta un laboratorio a cielo aperto di educazione civica e protezione civile; per chi ha vissuto il sisma del 1980, un luogo dove la memoria personale incontra la narrazione collettiva; per le nuove generazioni, un promemoria concreto sul fatto che il territorio irpino resta sismico e che la prevenzione passa anche da gesti semplici, esercitazioni, conoscenza delle vie di fuga e attenzione agli edifici in cui si vive e si lavora. Avellino, ospitando «Terremoti d’Italia», trasforma l’anniversario del sisma in un’occasione per guardare al futuro con maggiore consapevolezza e meno paura.