Alta Irpinia, uno studio toscano realizza la mappa di comunità
L’Alta Irpinia avrà una mappa di comunità. E’ questa l’idea emersa nel corso del webinar“Valorizzazione socio-culturale e turistico-ricreativa dei boschi dell’Alta Irpinia”e alla quale sta lavorandolo studio Rdm Progetti di Firenze.La ricercatrice Erica Mazza ne ha spiegato il senso ad amministratori e associazioni del progetto pilota altirpino impegnati, sotto il coordinamento diRaoul Romano, nella creazione di una agenzia forestale.“Verremo nelle prossime settimane nei vostri paesi– dice la giovane –, verremo a bussare ai vostri Comuni, ci piacerebbe incontrare tante persone per raccogliere informazioni su risorse materiali e immateriali del territorio, su strutture e infrastrutture cartografabili e visitabili, sui servizi, ma pure sull’universo simbolico dei luoghi. I dati pubblici sono pochi e spesso lacunosi o imprecisi”. Lamappa di comunitàsarà“uno strumento utile all’Alta Irpinia, al Touring Club, al Cai, a Irpinia World e Irpinia Trekking. C’è richiesta di fruizione socio-culturale del bosco, che non è più soltanto sinonimo di legna”, spiega Romano che annuncia la convocazione del partenariato per un incontro di lavoro, questa volta in presenza, da tenersi entro i primi giorni di marzo. I soggetti citati dal coordinatoreAfaisono le esperienze irpine chiamate, assieme allo Sponz Fest, a raccontare cosa si sta già facendo a livello locale per valorizzare in chiave turistica e culturale i boschi dell’Alta Irpinia. Esperienze non esaustive e con qualche limite, come l’approccio volontaristico in alcuni casi, o la dipendenza da finanziamenti regionali in qualche altro. Il problema insomma è sempre lo stesso. Il territorio non è fermo, si muove, resiste, ma ancora non riesce a tradurre l’attivismo in sostenibilità economica delle iniziative intraprese. Ma se vuoi fermare lo spopolamento, devi invece creare lavoro e reddito.“Bisogna trovare nelle aree montane quelle capacità culturali, politiche, istituzionali e operative permettere a terra opportunità concrete di lavoro, benessere e produzione di pil”, dice il presidente Uncem nazionale Marco Bussone. E’ questo il salto di qualità che l’agenzia forestale dovrebbe favorire, almeno secondo le intenzioni del suo coordinatore. Qualche spunto o suggestione arriva da altre regioni italiane dove sono in corso progetti interessanti di utilizzo della montagna. Avviene nel bosco sensazionale del cratere aquilano o grazie alla foresta terapia di Francesco Becheri, che attrae in provincia di Pistoia oltre mille visitatori al mese. O nella vicina Puglia, dove Mario De Angelis con il suoparco “Daunia Avventura”dal 2018 al 2020, nonostante il covid, ha raccolto 12mila presenze.“Ci siamo inventati di recente il bed&tree, le case sugli alberi, e abbiamo già avuto 750 pernottamenti. Lavoriamo anche con le scuole sfruttando una legge regionale sul bosco didattico”, spiega. comments