Operai e disperazione nella campagna elettorale irpina

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Va bene la Zona economica speciale inValle Ufitae l’aver salvato dalla chiusura laex Irisbus, ora Industria Italiana Autobus. Vanno bene i contratti di programma come quello della Denso aPianodardinee pure i vari riconoscimenti di aree di crisi complessa e non, che vedono in prima linea, tra le altre,Solofra e il Calaggio. Vanno bene persino le discussioni su industria 4.0 e i report sulle start up che nascono in Campania più che altrove. Ma l’Irpinia dei lavoratori dell’industria non può sorridere e dirsi soddisfatta. Non possono farlo soprattutto le tute blu che,dalla El.Ital alla Saira passando per le altirpine ex Ocevi sud ed ex Almec, vivono nel limbo della fine degli ammortizzatori sociali. Con ancora lontana nel tempo, per causa anagrafica, la possibilità di accedere alla pensione, ma anche con poche prospettive di ricollocamento. Vuoi in questo caso per l’età non più giovanissima, vuoi per le diffuse difficoltà del settore che non offre grandi occasioni occupazionali. Nelle ultime settimane, questi operai sono stati prima davanti alla Provincia di Avellino, poi (oggi) a Napoli in Regione Campania. Le loro aziende sono fallite oppure hanno subito riconversioni, con tagli al personale. All’assessore al Lavoro Sonia Palmeri contestano il non aver dato seguito alle promesse di tirocini formativi utili al ricollocamento sul mercato del lavoro. Alla politica provinciale, regionale e nazionale, chiedono di rivedere le normative vigenti che regolamentano il mondo del lavoro e la previdenza sociale, per allungare gli ammortizzatori. Sono senza troppi giri di parole disperati, sono padri di famiglia in molti casi. Il Partito Democratico e i suoi alleati ricordano che sulla ex Irisbus il loro Governo ha agito, ha risolto o comunque fatto incamminare sulla buona (e si spera anche definitiva) strada la vertenza. Altre emergenze però, più piccole nei numeri, esplodono ogni giorno e nelle urne del4 marzopotrebbero pesare. Soprattutto se questa campagna elettorale continuerà a essere arida di argomenti e molto generosa, invece, sul piano degli attacchi personali e della polemica partitica. Cosa ne facciamo delle aree industriali nate nel dopo terremoto e spesso deserte, come quella in cui insistono la ex Ocevi oggi ex Ocm, o la ex Almec oggi Sirpress? Come si recupera Pianodardine ad Avellino dovendo trovare un equilibrio tra tutela dell’ambiente nella Valle del Sabato e lavoro? La piattaforma logistica in Valle Ufita sarà un’altra cattedrale nel deserto futuro o avrà merci da smistare? E lo farà con o senza, a seconda del partito che andrà al Governo, l’infrastruttura dell’Alta Capacità Napoli-Bari?