ADDIO AGLI ESAMI DI STATO: aboliti per sempre dal Ministero dell’Istruzione | Daranno il diploma a tutti i ragazzi, anche quelli ignoranti

ADDIO AGLI ESAMI DI STATO: aboliti per sempre dal Ministero dell’Istruzione | Daranno il diploma a tutti i ragazzi, anche quelli ignoranti

Esami di Stato - irpiniapost

Una riforma epocale rivoluziona la scuola italiana. Il Ministero abolisce gli Esami di Stato e reintroduce la Maturità e introduce nuove regole.

L’annuncio è ufficiale: l’Esame di Stato non esiste più. Al suo posto un pacchetto di novità che promette di cambiare profondamente il mondo della scuola.

Una riforma che guarda al passato, ma anche al futuro. Dietro la scelta del Ministero dell’Istruzione si nasconde la volontà di valorizzare il merito e la responsabilità individuale, ma non tutti condividono l’entusiasmo.

Sindacati e opposizioni parlano di “passo indietro travestito da modernità”. Il Governo, invece, dichiara di voler dare “dignità a un momento decisivo della vita degli studenti”.

Cosa cambia davvero e perché questa riforma divide così tanto? Ecco cosa sta succedendo.

Dalla fine degli Esami di Stato al ritorno della Maturità

L’Italia torna indietro nel tempo, prima del 1999, quando la prova conclusiva del liceo si chiamava ancora Maturità. Ora, con l’approvazione definitiva alla Camera, la riforma è legge. Ma non si tratta solo di un cambio di nome: cambia la struttura, il modo di valutare e persino la filosofia che guida l’esame. I commissari passano da sei a quattro, due interni e due esterni, più il presidente, che dovrà frequentare corsi di formazione specifici. L’orale sarà più rigido: chi sceglierà il silenzio durante la prova sarà bocciato senza appello.

Le materie verranno stabilite interamente dal Ministero, e la valutazione terrà conto anche delle attività extrascolastiche “meritorie”. Il punteggio resta su base 100, ma il bonus massimo di 3 punti potrà essere attribuito a chi supera i 90. Le reazioni non si sono fatte attendere: i sindacati denunciano tagli e logiche di risparmio mascherate da innovazione, mentre molti docenti temono che l’autonomia scolastica venga limitata.

Esami aboliti
Esami aboliti (Canva) IrpiniaPost.it

Nuove regole, più sicurezza e formazione: la scuola che verrà

La riforma non riguarda solo gli esami. Nasce la filiera tecnico–professionale “4+2”, che diventa ufficiale e punta a creare un ponte diretto tra scuola e lavoro. I vecchi “Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento” cambiano nome: ora si chiameranno “Formazione scuola-lavoro”. Arrivano nuovi fondi per la sicurezza: i viaggi d’istruzione dovranno utilizzare autobus con frenata assistita e autisti qualificati. Per gli studenti, invece, sarà garantita copertura assicurativa anche durante il tragitto casa-scuola.

Il piano economico è ambizioso: 240 milioni per il rinnovo del contratto scolastico, 155 milioni per l’edilizia e tre milioni per le scuole del Sud. Resta il nodo politico: da un lato il Governo parla di “scuola del merito”, dall’altro c’è chi teme una scuola “del profitto”. Quel che è certo è che, dopo questa riforma, la Maturità non sarà più la stessa di prima.