L’assemblea del Progetto pilota ha deciso. Riuniti a Calitri nel pomeriggio di sabato, i sindaci dell’Alta Irpinia hanno eletto il nuovo presidente. Tutto secondo il pronostico della vigilia (leggi qui): il successore di Ciriaco De Mita, che ricopriva la carica dal gennaio 2015, è il primo cittadino di Aquilonia Giancarlo De Vito.
A lui il voto favorevole di 23 fasce tricolori. Unico assente proprio il sindaco di Nusco. Unico astenuto Luigi Ciccone di Conza che ha dichiarato: “Nulla contro la persona, ma è espressione di una parte politica nella quale non mi riconosco. Ritengo perciò giusto astenermi”.
Accanto a De Vito, per la prima volta dalla nascita della Città dell’Alta Irpinia, ci sarà un comitato direttivo composto da sei amministratori. Anche questi scelti nella seduta presso la Comunità montana di Calitri, che resta sede del Progetto pilota. I sei saranno: Senerchia, Torella dei Lombardi, Lacedonia, Andretta, Rocca San Felice e Castelfranci. Elezione per alzata di mano e non a scrutinio segreto, come inizialmente stabilito.
“C’erano certamente colleghi più titolati di me – sono state le prime parole da presidente dell’emozionato De Vito – c’ho riflettuto molto. Sono l’amministratore di una comunità piccola della profonda Irpinia orientale. Non vi conosco tutti e pochi conoscono me. L’emozione è dovuta al fatto che non sono abituato a parlare a questo tipo di platea. Mi hanno abituato a fare e non parlare, ma avremo modo di confrontarci e affrontare le questioni in maniera più determinata”.
Il sindaco si è poi presentato: “In 46 anni ho sempre lavorato nell’industria avviando stabilimenti all’estero, entro novembre concluderò un lavoro in Marocco, da qualche mese infatti sono in pensione. Le fabbriche ti forgiano, insegnano pazienza, capacità di decisione, coinvolgimento. Quest’ultima è la parola magica ed è il principio che voglio rispettare qui. Decideremo insieme”.
Sui suoi trascorsi politici ha sottolineato: “Ho imparato politicamente da Ciriaco De Mita, cui rivolgo un pensiero affettuoso, avendo seguito le vicende della Democrazia cristiana a cavallo del terremoto, facendo pure il segretario locale (oggi il sindaco è un tesserato Pd, ndr). Ecco, io credo che non dobbiamo aspettare un nuovo sisma per accendere luci sulle nostre terre. Ma dobbiamo sgombrare il campo dall’idea che ci sono paesi grandi che prevalgono sui piccoli. I diritti dei cittadini sono gli stessi ovunque. Non vince e non perde nessuno. Questo non è un contesto consiliare. O vinciamo insieme o perdiamo insieme. Buon lavoro a noi”, ha concluso.