Amministrative in Irpinia, i motivi di interesse nel 2017

Amministrative in Irpinia, i motivi di interesse nel 2017

Nel 2016, anche se le amministrative riguardavano piccoli comuni ed eccezione di Monteforte, Lioni e Serino, il tema fu l’accordo tra una buona parte di Pd e tra l’Udc di Ciriaco De Mita. Il famoso accordo “Cirietta”, tra Ciriaco e Rosetta (D’Amelio). Un anno dopo si vota in meno comuni e gli elettori di due realtà importanti come Solofra e Atripalda andranno alle urne. Si potrebbe ancora una volta parlare di Pd, delle sue spaccature. Del fatto che nei due Comuni più popolosi i dem si siano presentati divisi, seppur nel civismo. Ma il mondo non ruota intorno al Pd e forse bisognerebbe anche parlare della partita che giocherà ilMovimento Cinque Stelle. Non è un battesimo, in passato i pentastellati hanno già affrontato altre amministrative (ad Avellino ma anche a Monteforte). Però questa volta lo fanno da primo partito in Italia, secondo ogni sondaggio. E lo fanno, prendi Solofra, dopo legislature travagliate dove non sono mancati casi giudiziari o problemi ambientali molto seri. A Solofra, almeno in teoria, i 5stelle giocano su un campo a loro favorevole. E in un certo senso si ripropone lo stesso campo ad Atripalda, che non è finita nelle cronache nazionali per intercettazioni clamorose ma dove il quadro politico appare decisamente caotico. Non siamo in grado di dire se i grillini irpini possano ambire ad eleggere un sindaco nel 2017. E’ certo che se già dovessero piazzare due gruppi di opposizione forti, aprirebbero un varco verso la tornata 2018. Tra 12 mesi, settimana più settimana meno, si voterà ad Avellino e in moltissimi comuni dell’Alta Irpinia, da Bagnoli Irpino a Sant’Angelo dei Lombardi e Caposele. Quindi i risultati del Movimento l’undici sono, a parer nostro, il vero motivo di interesse in questa campagna elettorale se si prende il complesso dei paesi al voto. Poi, è chiaro, magari i pentastellati faranno flop nel 2017 per imporsi comunque nel 2018. Oppure nemmeno nel 2018, vedremo. Per il resto ogni realtà ha ed avrà le sue dinamiche interne. Non si nota aria di rinnovamento, molti i sindaci che si ripresentano. La sfida di Chianche resta comunque interessante: non tanto sul piano politico ma sui temi dell’ambiente e dello sviluppo (questione cruciale in Irpinia). Qui la campagna elettorale potrebbe avere un filo conduttore unico: il biodigestore nella terra dei vini. A Montemarano sarà una bella lotta, che vista da fuori è molto politica e decisamente stimolante visto che cinque anni fa il renziano Beniamino Palmieri vinse quasi al fotofinish. L’Udc di Ciriaco De Mita lancia la nuova sfida, puntando su un centrista storico come Mario Marino. Montemarano non fa parte dell’area pilota e per l’Udc non si tratta della partita della vita. Però, c’è da scommetterci, il sindaco di Nusco non vedrebbe l’ora di mettere la bandierina su un feudo renziano.