“In questi giorni sarei dovuto partire per il mio viaggio attraverso aree interne del Paese: un viaggio da Sud a Nord per incontrare, conoscere e confrontarmi con i protagonisti di territori spesso fragili, isolati, spopolati, ma che custodiscono un patrimonio straordinario di ambiente, cultura, saper fare, cibo, qualità della vita, comunità. Mi avrebbe accompagnato Franco Arminio profondo conoscitore dell’Italia dei paesi, dei luoghi e delle persone d’Appennino, con cui l’appuntamento è solo rimandato“. Giuseppe Provenzano, ministro per il Sud, lo scrive sul suo profilo Facebook dopo una videocall con alcuni sindaci della federazione aree interne.
Nella discussione il ruolo della strategia aree interne. “Se c’è qualcosa che la terribile esperienza Covid-19 ci ha insegnato – ha detto il ministro – sta proprio nel valore del territorio, della prossimità, della comunità. Le aree interne non sono un piccolo mondo antico da conservare, ma un sistema da diffondere. Dal fronte sanitario al modello didattico alla mobilità sostenibile, la SNAI rappresenta un modello di riferimento: rafforzamento dei presidi sanitari territoriale, infermieri e ostetriche di comunità, servizi di prossimità, telemedicina, didattica a distanza, eccetera. Modalità e strumenti che stiamo sostenendo, e le buone pratiche delle aree interne possono essere utili a tutto il Paese“.
Superare il divario digitale. “Dal confronto – aggiunge Provenzano – sono arrivate e arriveranno proposte per dare maggiore attenzione ai luoghi, durante la pandemia e soprattutto dopo, nel tempo della rinascita. C’è una condizione, per tutto ciò: il superamento dell’intollerabile divario digitale, che attraversa le fasce sociali e le aree territoriali più deboli: i ritardi di infrastrutturazione e servizio sono intollerabili. Il Governo ha già richiamato gli operatori al rispetto degli impegni assunti, ma dobbiamo moltiplicare gli sforzi per impedire che la tecnologia diventi il più potente fattore di esclusione“.