Bagnoli Irpino, Di Mauro candidato: cinque gli aspiranti sindaco

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C’è la prima candidatura ufficiale a sindaco in quel di Bagnoli Irpino. Il commercialistaDario Di Mauro, secondo quanto riferisce l’associazione Palazzo Tenta, è pronto a scendere in campo con una lista a forte connotazione civica. La situazione in paese, a una settimana della presentazione delle liste, resta ingarbugliata. Oltre allasindaca uscente Teresa Di Capua, sfiduciata la scorsa primavera con una raccolta firme dal notaio da parte di opposizione e pezzi della maggioranza, sono diversi i nomi che circolano per la fascia tricolore.Nel centrodestra Maria Vivolo, che cinque anni fa sfiorò la vittoria, dovrebbe essere nuovamente della partita: la forzista gode dell’appoggio del capogruppo di opposizione in Consiglio regionale Stefano Caldoro. Lavora per una lista purel’imprenditore Gerardo Stabile, attorno al quale tuttavia si era registrata la freddezza di una parte degli operatori del Laceno, che a inizio estate avevano criticato le modalità con le quali il referente di Federalberghi Avellino si era proposto. Sul fronte demitiano, invece,potrebbe nuovamente candidarsi Filippo Nigro: già sindaco prima di Di Capua, il centrista in teoria poteva godere del sostegno del gruppo che ha firmato la sfiducia. Tuttavia in serata arriva il secco no degli stessi consiglieri: “Non sosteniamo Nigro, stiamo valutando il nostro ruolo nella tornata elettorale”. Il nome di Di Mauro circolava da tempo in ambienti bagnolesi. Fallito il tentativo di dare vita a un progetto unitario, ora il professionista ha sciolto le riserve. “Le ragioni della scelta partono dall’ esigenza di voltare pagina, di andare oltre i personalismi e le divisioni che hanno lacerato il paese e di dare a Bagnoli quella svolta necessaria e da tempo richiesta a gran voce dai suoi cittadini”, riferisce a Palazzo Tenta. La sfida bagnolese si conferma quindi essere tra le più interessanti in Alta Irpinia. Una partita di scacchi dal notevole peso politico con risvolti sul futuro dell’area, in considerazione dell’importante investimento regionale per il rifacimento delle seggiovie, fermo ormai da mesi come conseguenza del commissariamento.