Il parco archeologico di Mirabella Eclano capofila della rete dei beni culturali dell’area vasta dell’Ufita. E’ la proposta, lanciata dal sindaco Francescantonio Capone, nella serata evento di sabato organizzata assieme alla Soprintendenza negli scavi eclanesi. Diciotto ettari racchiusi in una cinta poderosa, un’area superiore per estensione a quella di Ercolano sulla quale si registra grande interesse a livello internazionale tra gli studiosi.
L’archeologo Girolamo Ferdinando De Simone è tra coloro che hanno più creduto nelle potenzialità del sito. “Scaveremo qui per almeno altri dieci anni – ha annunciato nel corso del convegno seguito alla visita del parco – Tra una decina di giorni inizieremo a riportare alla luce il pavimento del calidarium all’interno delle terme e stasera invece vi mostriamo per la prima un interessante reperto rinvenuto recentemente”. Una testa di donna con orecchini e capelli in ordine che sarà presto riportata all’antico splendore.
Nuova luce per quel volto, nuova luce per l’intero scavo. “Questo sia un luogo di incontro tra generazioni, la storia faccia da sfondo al presente. I resti antichi devono continuare a vivere attraverso noi che li ammiriamo e consideriamo che c’è una memoria da conservare. Attorno a questo discorso c’è il lavoro per i giovani – ha sottolineato la soprintendente Adele Campanelli – E’ vero che in Irpinia c’è il buon vino e ottimo cibo, ma la gente vuole motivazioni per venire in questi posti“.
Alla soprintendente la cittadinanza onoraria di Mirabella Eclano conferita dal sindaco Capone “per aver creduto in questo scavo. Ora ci candidiamo a essere capofila di un progetto che mette in rete i beni archeologici dell’area vasta”. Ad ascoltare la proposta il presidente dell’area vasta Ufita Domenico Gambacorta, la presidente del Consiglio regionale Rosetta D’Amelio e il parlamentare Giuseppe De Mita. “Con il terremoto qui siamo passati all’improvviso alla modernità rimuovendo tutto e perdendo la memoria, recidendo ogni legame con il passato per correre verso il futuro”, ha dichiarato De Mita precisando che nella sua visione “ridare vita ai luoghi del passato, non significa farci le sfilate di moda nel cliché Franceschini”.
Prima del ministero per i Beni culturali e il turismo è la Regione Campania a dover credere nel sito di Mirabella Eclano. E infatti le conclusioni della serata sono affidate a Corrado Matera, assessore regionale al Turismo. “Stiamo riorganizzando come Regione l’offerta turistica in Campania. L’Irpinia si presta al turismo religioso, enogastronomico, archeologico e di ritorno, ma dobbiamo fare rete e riuscire a spostare i flussi turistici di Pompei ed Ercolano qui – ha commentato – Serve un testo unico sul turismo perché ci sono norme confuse, ma io credo che con le aree vaste e i distretti turistici possiamo veramente organizzare l’offerta in modo efficace. Fondamentale inoltre sarà il coinvolgimento dei privati”.