Ciao, sono l’azienda più amata dai bambini del 1980, e sono appena morta | Addio alla storica impresa

Bambini anni 80 (Fonte_ Goonies)-irpiniapost.it

Bambini anni 80 (Fonte: Goonies)-irpiniapost.it

Un’altra realtà imprenditoriale del made in Italy rischia il collasso: con lei se ne andrebbe un pezzo di storia per intere generazioni.

Nonostante il tempo passi, diventare adulti non cancella i bellissimi ricordi di un’infanzia e un’adolescenza giocose e serene, passate tra giochi, famiglia e compagni.

Nell’immaginario di un’intera generazione, quella degli Anni 80, non si cancellano neppure i ricordi di oggetti e cibi cult che hanno allietato merende e momenti di sfizio. Il ricordo rimane ma non assicura la sopravvivenza.

Sembra essere giunto il tempo, per i tantissimi clienti affezionati che per anni hanno acquistato per i loro figli con i prodotti della storica azienda, di dirgli addio.

Un gioiello imprenditoriale che ha imboccato la strada di un lento declino e che in questo 2025 rischia di chiudere le sue serrande per sempre.

Rischio chiusura: l’azienda più amata dai bimbi degli Anni 80

Stiamo parlando di uno storico brand italiano di snack e patatine che ha alle spalle una storia davvero lunghissima, già a partire dal 1949, e che per decenni ha rappresentato un vanto per l’industria alimentare del Paese. I suoi prodotti sono stati il desiderio dei più piccoli, ogni volta che si andava a fare la spesa, e un vezzo anche per i più grandi.

Un mercato che man mano è diventato sempre più competitivo, aprendosi a nuovi marchi e cordate, anche internazionali, che hanno destabilizzato la povera Crik Crok, che nonostante abbia resistito per tantissimo tempo, oggi sembra non riuscirci più e arrendersi.

Patatine (Pixabay)-irpiniapost.it
Patatine (Pixabay)-irpiniapost.it

Il rischio per un brand storico e per i suoi lavoratori

Come chiunque sa, l’azienda italiana produttrice di patatine, tra le più acquistate e amate, e di snack e sarebbe davvero un peccato dover dire addio a un’altra realtà del made in Italy. Ma sarebbe un problema anche dal punto di vista occupazionale. Le conseguenze tangibili del rischio del fallimento si riversano ovviamente sui lavoratori: la sospensione della produzione e il mancato pagamento della cassa integrazione presso la storica sede dello stabilimento di Pomezia.

Sono ben 92 i dipendenti che attendono preoccupati il loro destino. Ma nulla è perduto, come una fenice Crik Crok può risorgere da questo scenario, riprendersi il suo spazio nel mercato. La soluzione, come riportato da RomaToday, sarebbe quella di rilanciare l’azienda e guardare al futuro, grazie a un investitore affidabile che avrebbe creduto nella forza del marchio, facendo ricorso alla procedura di concordato preventivo.