C’è anche un desiderio di rivalsa nella candidatura di Ciriaco De Mita. Una reazione contro “i traditori“, che nelle liste di Avellino si sarebbero palesati più che a Nusco secondo le parole dell’ex premier. Dalle interviste ai quotidiani si capisce subito che la sua nuova avventura elettorale è più ampia. Va ben oltre le mura del paese. E’ una candidatura per l’Alta Irpinia, per continuare il discorso della strategia aree interne. Sarà una campagna elettorale su un doppio binario Avellino-Provincia. “Allora ho avuto una spinta a reagire anche rispetto a chi ha tradito, a chi ha costruito il dissenso sul mio nome“. Riferimento al consigliere regionale Maurizio Petracca, che si è staccato totalmente da qualunque linea dei Popolari. “Chi legge bene le liste su Avellino nota un passaggio all’indietro inimmaginabile, una scarsa attenzione al futuro dove tutto decade e niente ha futuro“.
La sua Nusco. “La mia scelta ubbidisce a varie considerazioni. Ho sempre conservato l’attaccamento alla terra, quella non mi è mai sfuggita. Non sono mai stato mai attratto dalla dimensione dell’alto senza mettere e tenere i piedi per terra. L’alternativa sarebbe stata lasciare la provincia ed entrare in circuiti a cui non partecipo. Ma debbo dire che sono andato a firmare con la coscienza che potessi fare l’una e l’altra cosa. E ho firmato con il sorriso, sostenuto dai miei. Prima di decidere di candidarmi ero combattuto tra la spinta di riflettere e scrivere e quella di mantenere l’identità con il territorio. Pensavo all’infinito e volevo rappresentare il presente”.
Bisaccia-Nusco-Barca-Arminio. C’è poi la sensazione, più per il non detto che per il detto, che il capitolo Alta Irpinia verrà sì affrontato, ma per il momento prevale la delusione per le scelte dei “traditori”. Ma quel che accade a Bisaccia, soprattutto, non sarà indifferente al presidente. Lì c’è Franco Arminio, lo scrittore candidato contro Marcello Arminio. E Marcello è uno dei pochi sindaci fedelissimi. E Franco, invece, ha già attaccato De Mita prima della presentazione delle liste, in un comizio che già una settimana fa aveva il sapore di una sfida a distanza. E sempre il paesologo, in quei giorni, aveva ricevuto la visita di Fabrizio Barca, padre della strategia aree interne…
La sfida di Nusco. Poi ovviamente la lista del presidente dovrà anche affrontare una campagna elettorale vera in uno dei borghi più belli d’Italia. Avrà una squadra contro, capeggiata da Francesco Biancaniello, avvocato. Lista che, almeno a Nusco, vede un Pd abbastanza compatto e forze civiche convinte. Non amiamo i pronostici a 30 giorni dal voto. Ed eventuali sondaggi in un paese lasciano il tempo che trovano. Tra gli addetti ai lavori le voci sono discordanti. Ma è certo che l’ex premier dovrà lavorare. Anche perché, dice “ho visto la possibilità di un modo diverso ma efficace di garantire la governabilità del paese. Per me si è aperta un’opportunità di approfondimento”.