D’Angola: ‘Guardo a Berlinguer, ma a Sant’Andrea il Pd guardava altrove’

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Sul balcone, esattamente come dieci e cinque anni fa. A Sant’Andrea di Conza, nel pomeriggio di sabato, comizio del candidato sindacoPompeo D’Angola.Primo cittadino da un decennio, il 44enne avvocato è già eletto per la terza volta. Ma nonostante la certezza della fascia tricolore, dovuta all’assenza di sfidanti, ha voluto ugualmente parlare ai santandreani. Sindaco, è una campagna elettorale diversa dalle altre affrontate finora. In campo, oltre a lei, c’è soltanto una lista civetta. Come ci si sente ad avere già la vittoria in tasca?E’ la mia terza campagna elettorale ed è anche una delle prime volte che in un paesino come Sant’Andrea di Conza si verifica una situazione del genere. Siamo però comunque saliti sul balcone a spiegare ai nostri concittadini cosa abbiamo fatto e cosa abbiamo intenzione di fare nei prossimi cinque. Abbiamo spiegato come si è arrivati a non avere una vera sfida elettorale, nonostante in paese ci sia una forte opposizione politica e sociale. Ma i nostri avversari di questi anni hanno preferito portarla avanti in modo diverso rispetto al passato, scegliendo probabilmente strade diverse dal confronto nell’aula consiliare e nei luoghi deputati alla dialettica politica. Ho sottolineato che mi ha stupito molto che, nonostante un’iniziale apertura fattami pervenire attraverso persone a me vicine e nonostante io mi sia ben guardato dal chiudere le porte perché colpito dalla possibilità di lavorare insieme proficuamente, il Partito democratico abbia smentito tutto a distanza di poche ore. Eppure finalmente stava decidendo cosa fare da grande! Quanto al resto dell’opposizione, di area moderata, una parte ha deciso di appoggiare me; un’altra ha seguito la linea del Pd e ha commesso a mio avviso un errore clamoroso chiudendosi ogni porta futura e ogni prospettiva o spazio di contribuire alla costruzione della nuova classe dirigente locale, lasciando tutto nelle nostre mani. Vede l’assenza di oppositori in Consiglio comunale come un’occasione per muoversi con maggiore libertà o questa nuova condizione la carica di una responsabilità maggiore?Credo che rispetto ai primi dieci anni sarà molto più difficile amministrare proprio perché, come accennavo pocanzi, sarà in capo a noi soltanto il compito di far emergere la classe dirigente di domani. Venendo ai progetti concreti, invece, ho già le idee chiare su cosa fare. Presenterò nei primi mesi di lavoro un progetto importante sul centro storico, vorrei lasciare un segno indelebile nel mio paese creando qualcosa che possa essere il punto di forza dal quale far partire le nuove generazioni. Sono fiducioso sulla capacità che questo mio progetto avrà di riportare residenti a Sant’Andrea di Conza e farli vivere dignitosamente. Continueremo a lavorare alla Festa del libro, nata proprio per mia volontà, ci sono progetti sul vivaio regionale. E ovviamente continueremo a potenziare le proficue collaborazioni istituzionali con i Comuni di Pescopagano, per quanto riguarda le attività sportive, e di Conza e Castelnuovo per quanto attiene alla scuola. Mi preme sottolineare che, grazie alla sinergia venutasi a creare in questi anni con questi due paesi, siamo riusciti a liberarci delle pluriclassi e abbiamo garantito continuità scolastica agli insegnanti. Infine, attualmente il nostro asilo nido è aperto dalle 9 alle 16 e ospita fino a venti bambini, ha beneficiato di un finanziamento ed è una bella realtà in un contesto di piccoli centri urbani. Restando sul piano sovracomunale, immagina un protagonismo diverso per la sua Sant’Andrea?Sì, mi occuperò di più di Comunità montana e Consorzio dei servizi sociali, ad esempio. L’Alto Calore sono convinto vada trasformato in un’azienda speciale che metta a bando la gestione del servizio e lasci la titolarità del bene in capo pubblica. Nell’Ato rifiuti dovremo discutere a breve del piano dei sub-ambiti, che significano tasse e costi dei servizi al cittadino. La stessa Provincia dovrebbe iniziare a dare un po’ di attenzione in più all’Irpinia d’Oriente. E su tutto metto un rinnovato impegno personale per l’ospedale di Sant’Angelo dei Lombardi. Il nostro territorio non ha un pronto soccorso che possa definirsi tale, quello che c’è va potenziato. Non è in grado di gestire l’emergenza e ad Avellino si rischia anche un’anticamera anche di due o tre giorni. Mi scusi, sindaco, ma occasioni per parlare e decidere sulla sanità in questi anni ne avrebbe potute avere tante in un altro contesto sovracomunale, il Progetto Pilota…Finora per l’area pilota sono arrivati pochi fondi, tutti ben investiti a Bisaccia, ma comunque pochi. Dopo le elezioni bisognerà dare alla Città dell’Alta Irpinia una spinta maggiore. Io sono convinto ci saranno novità anche nei rapporti tra vari sindaci, una maggiore sintonia tra noi è possibile e auspicabile. Dovremo agire con maggiore coesione e vigore, assumendoci tutti le nostre responsabilità a iniziare al presidente De Mita. Oltre a lei, in Alta Irpinia c’è un altro sindaco a essere già certo della rielezione: Salvatore Vecchia a Cassano Irpino. Sarà il primo sindaco leghista della provincia. Lei un anno fa simpatizzava per i cinquestelle, oggi al Governo proprio con la Lega.La interrompo. Chiariamo subito: ho rispetto e simpatia per il collega Vecchia, ma io sarò un sindaco antileghista per definizione, anche se i leghisti di Sant’Andrea mi sosterranno. La mia storia politica mi porta da un’altra parte, io ho una cultura di sinistra che guarda a Berlinguer. E’ un’altra cosa. Guardando ai dieci anni trascorsi, qual è il suo più grande rammarico, politicamente parlando?Pensavo di aver costruito una nuova classe dirigente alla quale affidare la guida del paese in questo momento. Invece ho dovuto prendere atto di non esserci riuscito. I ragazzi che mi erano stati vicini non se la sono sentita per vari motivi. Ma non è colpa loro: è stata anche una mia mancanza. Probabilmente, ho occupato tutti gli spazi e non ho consentito loro di crescere. comments