Si riparla di area industriale di Nusco da qualche settimana. L’insediamento di contrada Fiorentine è protagonista di vicende sindacali e ambientali. Da una parte la trattativa, al momento arenatasi, per l’assunzione da parte della Sirpress degli operai ex Almec (leggi qui i dettagli), dall’altra i timori per la presunta scoperta di rifiuti interrati sotto la ex Ocevi sud. Nel mezzo la questione del depuratore a valle della grande area industriale e che necessita di adeguamento.
E proprio su questo fronte iniziano ad arrivare notizie positive, in particolare per gli abitanti delle contrade vicine, Procisa Nuova su tutte, e per la popolazione di Lioni. Il nucleo di fabbriche, sebbene ricadente in territorio nuscano, è infatti a pochi metri dal confine lionese e più volte in passato i cittadini avevano chiesto maggiori garanzie per l’ambiente e la salute, segnalando le esalazioni nauseabonde e gli effetti dei fumi industriali sulle coltivazioni.
“Da quando mi sono insediato, quasi due anni fa – commenta il sindaco Yuri Gioino – mi sono dedicato alla questione del depuratore. Oggi posso iniziare a esultare perché ci è arrivata comunicazione che si è conclusa positivamente l’istruttoria in Regione Campania e a breve sarà pubblicato il decreto di finanziamento dei lavori di adeguamento dell’impianto”.
Un intervento da circa 1,8 milioni di euro che rientra in un piano complessivo da 6 milioni che Palazzo Santa Lucia dovrebbe finanziare all’Asi di Avellino per intervenire sull’efficientamento del processo depurativo degli impianti di depurazione industriale gestiti dal consorzio, per migliorare gli attuali standard produttivi.
“Voglio ringraziare il presidente Asi Vincenzo Sirignano e soprattutto Peppino Di Iorio per l’impegno. Quest’ultimo è stato anche con me – continua Gioino –, nelle campagne lionesi per incontrare la popolazione e le associazioni. Adesso però non dobbiamo abbassare la guardia: continueremo a sollecitare la pubblicazione del bando per l’aggiudicazione dei lavori”. Il sindaco si dice comunque fiducioso sui tempi di avvio del cantiere che prevede la copertura e la messa in sicurezza dell’impianto, nel livello F1. Nel frattempo però è in corso di definizione anche un accordo triennale con il centro di ricerca Biogem di Ariano Irpino per il monitoraggio delle acque del fiume Ofanto, anch’esso a valle dell’area industriale, e delle specie animali. “Comprendo bene il clima generale di preoccupazione, ma bisogna evitare allarmismi e per farlo è necessario basarsi su dati scientifici”, spiega l’amministratore lionese.
Ad alimentarle di recente, anche i dubbi relativi agli scavi effettuati presso il capannone della ex Ocevi sud. Lo stabilimento (dove nel frattempo si è era insediata la Ocm) è chiuso dall’estate 2016 e i suoi 98 lavoratori sono in mobilità. La Cms, realtà già presente a Morra De Sanctis e interessata ad acquistare il capannone dalla curatela fallimentare, ha realizzato dei sondaggi nel terreno per analizzarne la composizione e valutarne l’adeguatezza alla tipologia di lavorazione che dovrà nascere. Poi la trattativa, per la quale si attende la presentazione del piano industriale, ha subito un rallentamento generando allarme per il presunto ritrovamento di rifiuti nel sottosuolo. Ipotesi che al momento non ha trovato conferma. Ma si è parlato pure di acque e addirittura di reperti archeologici.
“L’area industriale deve ripartire – sottolinea Gioino – e le legittime preoccupazioni sull’ambiente frenano qualsiasi imprenditore. Anche per questo stiamo portando avanti come Comune queste iniziative. Aggiungo che finalmente a breve inizieranno pure i lavori di pulizia dell’alveo dell’Ofanto per ripristinare il normale deflusso delle acque ed evitare l’ingrossamento del fiume in determinati periodi dell’anno”.