Eolico selvaggio. Cicchetti contro Rizzi, Monteverde si difende e comitati dal Vescovo

Immagine non disponibile

Da una parte la difesa del sindaco di Monteverde, Francesco Ricciardi. Dall’altra l’incontro tra comitati e Vescovo. Tutto nella stessa giornata e in vista dell’assemblea di Aquilonia prevista per il prossimo 16 gennaio. L’eolico selvaggio è il tema caldo in Alta Irpinia. AMonteverdeil primo cittadino ha indetto unaconferenza stampaper rispondere alleaccuse lanciatedall’associazione Info Irpinia e dal comitato Voria. Secondo gli attivisti l’amministrazione Ricciardi sarebbe “corresponsabile” dell’aggressione al suo territorio grazie al prolungamento dei termini per installare pale eoliche. Ricciardi risponderà alle 11.00 in Comune. I comitati avevano invece chiesto un incontro a Monsignor Pasquale Cascio, Vescovo della diocesi di Sant’Angelo dei Lombardi. L’incontro ci sarà. Cascio aveva già preso posizione sul problema dell’eolico selvaggio schierandosi a difesa del territorio.“Con altre pale non potrà esserci più niente in Alta Irpinia”, aveva detto qualche settimana fa sempre a Sant’Angelo. Conferenze stampa, incontri e assemblee pubbliche per chiedere innanzitutto una regolamentazione dell’energia alternativa. Ma sullo sfondo resta l’ombra più insidiosa, quella della criminalità. Una parola che viene pronunciata sempre con parsimonia da queste parti, ma che dopo 14 episodi ai danni di impianti – e dopo l’interessamento di procuratore nazionale antimafia, commissione antimafia e prefetto – aleggia pericolosamente tra Bisaccia, Aquilonia e Lacedonia. E intanto il clima è sempre più teso in vista dell’appuntamento di Aquilonia (16 gennaio). Il rappresentate del comitato Voria, Vito Nicola Cicchetti, contro il presidente della comunità montanaMario Rizzi (anche sindaco di Lacedonia). LA NOTA DEL COMITATO “VORIA” La conferenza stampa del 08.01.2016 ha esaminato i Decreti Dirigenziali con cui la Regione Campania ha autorizzato la costruzione e esercizio di due parchi eolici nel territorio del Comune di Monteverde. Sono stati illustrati i progetti, le caratteristi tecniche, l’area degli insediamenti, e i pareri espressi in conferenza di servizio dagli enti preposti (la conferma che questo è quello che è avvenuto può essere chiesta al Vice Sindaco di Lacedonia presente a tutta la conferenza stampa). Apprendo con meraviglia che il Presidente della Comunità Montana Alta Irpinia parla di “lettura del tutto strumentale è come se si dicesse che il presidente Rizzi ha spinto sul tecnico incaricato di vagliare la situazione perchè desse parere positivo alla realizzazione …” Nessuno ha detto una cosa del genere in conferenza stampa. Evangelicamente parafrasando Matteo (non Renzi) potremmo dire: “Tu l’hai detto”. Apprendo, invece, con sgomento che il ruolo del Presidente della Comunità Montana Alta Irpinia è “…quasi da passacarte rispetto al parere che viene fornito dall’ufficio preposto…” Personalmete ritengo che il parere debba essere sia tecnico che politico, altrimenti che ci fanno i politici in Comunità Montana? Il parere tecnico e quello che risulta dal DD 23/2015 che contiene le seguenti prescrizioni: “5.3.Comunità Montana Alta Irpinia prescrive quanto segue: 5.3.1. Le opere dovranno essere realizzate nei modi e nelle misure indicate negli elaborati allegati alla domanda, non è consentito apportare variazioni alla stessa o cambi di ubicazioni; 5.3.2. Lo sradicamento e il taglio di piante arboree o arbustive è consentito solo per quelle radicate nell’area di insediamento dell’opera da autorizzare o se puntualmente prevista nel progetto; 5.3.3. Il materiale terroso proveniente dagli scavi, qualora non riutilizzato per i riempimenti degli stessi, se rimarrà sul posto dovrà essere depositato in zone prive di vegetazione forestale, opportunamente conguagliato sistemato a strati, livellato compattato e rinverdito, così da evitare ristagni d’acqua o erosioni o frane; 5.3.4. Tutto il materiale di risulta dovrà essere smaltito nei luoghi e con le modalità consentite dalla normativa vigente. Ne resta escluso qualsiasi impiego in contrasto con le norme di legge; 5.3.5. L’accesso dei mezzi meccanici al punto previsto per l’esecuzione delle opere richieste, dovrà avvenire attraverso la viabilità esistente. L’apertura di nuove piste dovrà essere richiesta con istanza a parte espressamente prevista dal progetto; Dovranno essere realizzate tutte le opere(canalette di scolo, scoline trasversali, drenaggi, ecc.) atte a garantire il regolare deflusso delle acque meteoriche, superficiali e di infiltrazioni; 5.3.6. Eventuali erosioni o franamenti che dovessero verificarsi a seguito delle opere richieste dovranno essere opportunamente sistemate secondo idonee soluzioni opportunamente studiate; 5.3.7.Le aree non interessate da opere, così come indicate negli elaborati di progetto, dovranno conservare la loro permeabilità originale, con esclusione di pavimentazioni di qualsiasi genere.” Poi vi è la valutazione politica correlata alla progettazione/programmazione che l’Ente Montano dovrebbe avere e conseguente parere che dette opere contrastano con la salvaguardia/tutela/bellezza del territorio Montano. Cosa impedisce alla Comunità Montana di esprimere pareresfavorevolee – poiché le Conferenze di servizio si concludono a maggioranza dei pareri espressi – indicare le prescrizioni cui il richiedente deve attenersi in caso si autorizzazione? Nulla vieta a chi rappresenta l’Ente in CdS di fare dichiarazioni e/o depositare documentazione in tal senso. Se siamo dalla stessa parte – in favore di una Moratoria- diventa difficile comprendere il perché si strumentalizza quella che è stata una informativa tecnica sui parchi eolici autorizzati in agro del Comune che si fregia di essere il secondo BORGO più bello d’Italia. Crediamo in un modo nuovo di governare ambiente e istituzioni.