“Parla di autobus per Roma, di autobus elettrici che non esistono nella nostra produzione. Non conosce la vertenza, né ciò che sta accadendo nel nostro stabilimento”. Questo lo sfogo di Silvia Curcio, al termine del comizio del vicepremier Luigi Di Maio ad Avellino. Il Ministro del Lavoro, che di lavoro ha parlato tanto sul palco di via Matteotti, è passato dritto davanti al gruppo di operai dell’ex Irisbus che hanno atteso il suo arrivo nel capoluogo e che attendono da mesi una sua convocazione.
“Avremmo voluto fargli alcune domande. Cosa accadrà il prossimo 29 luglio, il 31 dicembre scadrà la cassa integrazione, l’assenza di un nuovo socio”, questi gli interrogativi degli operai lasciati ancora una volta senza risposte. “La commessa è per Genova – ha chiarito la Curcio -, e gli autobus sono a gasolio e non sono ancora stati completati. La produzione riavviata nel 2017 con 40 autobus oggi va a rilento, quest’anno dallo stabilimento non è uscito un autobus. Di Maio non sa come stanno le cose perché ha presieduto ad un solo tavolo dopo il suo insediamento. Aspettiamo che ci convochi al più presto”.