“Ho denunciato il call center che mi stalkerava: RISARCITO CON 20.000€” | Con quei soldi mi sono fatto l’auto nuova

Il call center (Foto di Tima Miroshnichenko da pexels) - irpiniapost.it
Telefonate a tutte le ore: c’è chi ha detto basta e ha vinto. E con quei soldi, si è pure comprato un’auto. Quando il call center stalkera.
C’è chi ti chiama per sapere come stai, e poi c’è chi ti chiama per proporti la “promo imperdibile solo per oggi, signora Maria”. La differenza? Il primo lo conosci, il secondo ti chiama 4 volte al giorno da numeri sempre diversi.
Ormai le chiamate dei call center sono diventate una forma di tortura moderna. Rispondi e senti rumori d’ufficio finti, tipo tastiere, stampanti, voci in sottofondo: come se bastasse questo a farti credere che stai parlando con una società “seria”.
Poi ti chiedi com’è possibile che conoscano il tuo nome, il tuo operatore, le tue abitudini telefoniche, e magari anche il nome del tuo cane. Ti senti osservato. Controllato. Inseguito. E non è paranoia.
Anzi, in certi casi è proprio stalking. E chi ha deciso di non lasciar correre, ma di agire per vie legali, ha avuto una sorpresa. Una piuttosto grossa. Grossa quanto 20mila euro. Vediamo nel dettaglio cosa è successo.
Call center molesti: se denunci ti spetta il risarcimento
C’è chi ha denunciato. Seriamente. Dopo settimane di telefonate continue, sempre dallo stesso numero, sempre dalla stessa voce, sempre con lo stesso copione. Prima gentili, poi insistenti, poi passivi-aggressivi. Alla fine? Il giudice ha riconosciuto che non era solo fastidio: era un comportamento persecutorio. Con tanto di risarcimento.
Ma attenzione: non basta dire “mi chiamano troppo”. Perché si possa parlare di reato, spiega money.it, serve che ci siano precisi elementi. La legge, infatti, distingue tra una semplice scocciatura e una vera molestia o, peggio, uno stalking telefonico. Le chiamate devono essere frequenti, invasive, fastidiose al punto da crearti ansia o disagio reale. Se ti fanno cambiare orari, abitudini o ti costringono a tenere il telefono spento, allora la faccenda cambia.

Quando da molestia diventa stalking
E poi c’è il modo in cui chiamano: non solo quante volte, ma come. Se si spacciano per un’azienda che non sono, se ti minacciano di bloccare un servizio, se ti chiamano alle 22 di sera fingendo di essere “il tuo operatore”… lì non siamo più nel fastidio generico, ma in territori come la sostituzione di persona, le molestie, perfino la truffa.
Insomma, la prossima volta che ti chiama “Andrea dal servizio clienti” e non è il tuo operatore, prendi nota. Potrebbe non essere solo fastidio: potrebbe essere l’inizio di una causa.