Il cuoco contadino a Lioni, la lezione di Pietro Parisi
Essere una stella della cucina e tornare a Palma Campaniaa gestire un ristorante e un orto sociale. Si può fare. Lasciare la ricchezza a cinque stelle di Dubai e insegnare ai ragazzi l’importanza dei buoni prodotti. Si può fare. Lui èPietro Parisi, chiamato il cuoco contadino nel suo ambiente. Oppure il vesuviano pazzo. Ma a Lioni, ospite dell’Istituto Alberghiero nell’ambito della rassegna Mangiateatro, Parisi sembra avere le idee chiarissime. Una lezione di vita per gli studenti. “Bisogna essere professionisti al servizio del territorio, altrimenti le piccole aziende chiuderanno”. Così esordisce in una sorta di lectio magistralis ai fornelli organizzata insieme alGal Cilsi. Ricorda l’importanza delle verdure. Di olio pasta e pane di qualità come base per la ristorazione e non solo. “Si può anche tornare a pane e cipolle, l’importante è che sia tutto sano”, dice. E poi la star in tv,Masterchef. Altri argomenti. “Se pensate al sacrificio che si fa per arrivare a certi livelli forse non ne vale la pena. Se cucinate per amore ne vale la pena. Io ho lavorato in un cinque stelle russo a Dubai. Giravo il mondo e guadagnano benissimo. Poi tornavo a casa e vedevo la povertà assoluta. Quindi ho deciso di ritornare alle mie origini. C’è una soddisfazione maggiore”. E mentre prepara piatti anche con le bucce delle zucchine, Parisi ammonisce: “Il nostro scopo è stato quello di dare dignità alle persone che coltivano. E dovrebbe essere anche il vostro qui in Irpinia. Tra 20 anni cosa mangeremo se nessuno coltiva? Mangeremo solo Ogm. Dovete fare resistenza – dice ai ragazzi – e mettere da parte il concetto di star della cucina. Io in televisione ci sto – aggiunge – ma solo per smascherare le agro-mafie e per promuovere le produzioni di qualità. Se perdiamo il legame con le nonne, con le tradizioni, diventiamo come Dubai”.