C’ha pensato la neve a rendere ancora più intimo e solenne l’ultimo saluto dell’ospedale “Criscuoli” al suo direttore sanitario Angelo Frieri, scomparso mercoledì sera a 69 anni dopo due giorni di agonia nel reparto di rianimazione del “Moscati” di Avellino. Il medico era stato ricoverato lunedì in condizioni gravissime in seguito a un malore.
Questa mattina prima di salire per le esequie nella cattedrale di Sant’Angelo dei Lombardi, paese dove la salma verrà tumulata, il feretro di Frieri ha fatto tappa all’ospedale dove ha lavorato per oltre quattro decenni. Nel silenzio ovattato dalla nevicata hanno suonato le sirene e si è pregato. Poi il lungo applauso, commosso e ancora incredulo del personale sanitario. Sul piazzale della struttura che potrebbe a breve portare anche il suo nome, i volontari della Croce rossa e delle Misericordie, il collega e amico Lanfranco Musto che dopo una vita insieme nelle corsie santangiolesi si è ritrovato suo medico nelle ore più buie al “Moscati”. E ancora Tony Lucido per la Pro Loco Altirpinia e i vertici della Fondazione Don Gnocchi.
Occhi lucidi, mascherine, poche parole. Una foto e la frase “Ciao Angelo, ciao direttore” all’ingresso del laboratorio di analisi da lui diretto. Un saluto composto e ordinato nel rispetto pure della normativa anti-covid. I presenti hanno sfilato davanti alla bara condividendo con la famiglia il dolore. Alle 11.10 il carro funebre si è avviato verso il centro del paese. Il dottore Frieri ha terminato il suo ultimo turno. I suoi organi (fegato, reni, cornee) sono stati donati.