C’è chi si è risvegliato senza acqua, chi non l’ha trovata sabato notte tornando a casa. Domenica di ottobre, mezza provincia di Avellino e parte del Sannio coi rubinetti chiusi. Tutto già visto? Sì e no. Stavolta l’avviso di Alto Calore viene pubblicato di sabato, quando molti uffici comunali sono chiusi. Diverse amministrazioni non hanno potuto approfondire o ricevere altre indicazioni da dare poi ai cittadini. Oppure siamo ancora nell’epoca dei fax? Purtroppo il risultato era scontato: migliaia di persone sono state colte di sorpresa.
L’avviso di Alto Calore non fa riferimento a guasti ma alla riduzione delle portate dalle sorgenti alte del “Calore”. Alla siccità insomma. Tutto vero. E’ quello che succede a Montella da settimane. E’ una cittadina di sorgenti, Montella. E probabilmente andava dato più peso, da parte di chi è chiamato a garantire il servizio naturalmente, a quello che stava e sta succedendo lì.
Ora però viene colpita tutta la provincia. Se non fosse per i disagi enormi verrebbe da dire “meno male, così magari verrà convocato un tavolo di emergenza“. Ma è tutto ad essere insopportabile in questo weekend. Pure le tabelle pubblicate da Alto Calore sono poco comprensibili. E si va avanti al buio, senza poter calcolare nulla. Emergenza fino a quando? “Fino al ristabilirsi delle condizioni sufficienti degli apporti sorgentizi”, dice l’ente di Corso Europa. E a questo punto sorgono davvero dubbi pesanti pure sulle manifestazioni autunnali. Come si farà a garantire il servizio idrico con decine di migliaia di visitatori al giorno?