La Fiera del Taurasi a Venticano, lo strano caso della (doppia) festa del vino
Mancano poche settimane all’inizio ufficiale dell’estate e al domanda che aleggia è, come ogni anno, sempre la stessa: “Si farà la Fiera Enologica di Taurasi?”. Un interrogativo che si insegue per l’Irpinia fino a che, come sempre accade, il sito ufficiale non comincia a pubblicare le date dell’evento consegnando ai festaioli un sospiro di sollievo. La novità di quest’anno è che la manifestazione potrebbe addirittura sdoppiarsi sotto il peso dello scontro tra la Pro Loco e l’amministrazione comunale. Per capirne di più, abbiamo chiesto lumi a Nicola Di Iorio, ex presidente della Comunità montana Terminio Cervialto, tra i fondatori della Fiera Enologica. Di Iorio, cosa sta succedendo? La notizia che circola da qualche giorno è che la Fiera Enologica di Taurasi si farà a Venticano, una contraddizione in termini… “C’è questa possibilità. Cominciamo con ordine, però. Innanzitutto bisogna dire che la fiera nacque con l’intento di unire, sotto il segno del vino Taurasi, i 16 comuni del comprensorio. Era un’occasione per arricchire economicamente la zona con quella che, da sempre, è considerata un’eccellenza. Taurasi doveva essere il luogo in cui si incrociavano domanda ed offerta del settore vitivinicolo. Aveva una valenza strategica per il paese e per l’intera provincia”. Chiarissimo. Per cui, da dove viene l’idea di spostarla in un altro comune? “Semplice. Il nome «Fiera Enologica di Taurasi» è un marchio registrato che appartiene alla Pro Loco che, dunque, è l’unica a poterlo usare. Considerando che, ad oggi, il comune di Taurasi ha negato alla Pro Loco l’autorizzazione ad organizzare la fiera sul suo territorio, i responsabili possono portarla dove meglio credono. Poteva svolgersi a Mirabella, a Montemarano o altrove. L’amministrazione di Venticano ospiterebbe volentieri l’iniziativa e, dunque, forse, verrà fatta lì”. Taurasi, quindi, non avrà una «festa del vino»? “Probabilmente ce l’avrà e le spiego perché. Il 15 aprile del 2015 il comune ha istituito il cosidetto «Ente Fiera di Taurasi» con tanto di statuto. Nell’oggetto sociale è riportata l’intenzione di organizzare delle manifestazioni genericamente dette fieristiche e le anteprime. Con buona probabilità il comune di Taurasi organizzerà la sua festa del vino che, però, attenzione, non dovrà essere confusa con la XXVI Fiera Enologica di Taurasi”. Una sorta di competizione interna, dunque. Quali crede che saranno gli effetti di questa scissione? “Quando ho letto la lettera del sindaco ho trascorso 10 minuti a ridere. E’ come quando da bambini il più scarso di tutti decideva di interrompere la partita solo perché non era in grado di segnare. In sintesi è una scelta che, ovviamente, nuoce agli interessi del comune e del Taurasi. Personalmente ci ho messo 12 anni per far crescere l’immagine del vino in Italia e mi amareggia assistere a queste impuntature. Non c’è serietà istituzionale, così come non c’è la voglia di addivenire ad un ragionamento. E’ davvero un peccato che per sciocche beghe di bassa politica si danneggi un territorio ed una tradizione. Si va avanti come Brenno il capo dei vandali che occupò Roma al grido di «Vae Victis». Con questi presupposti, mi chiedo, quanto è inutile andare all’Expo?”.
