La tragedia di Alfredino e il ruolo dei media nel libro di Romina Capone
Presentazione del libro “Il caso Alfredino Rampi attraverso i media” ai detenuti dellacasa di reclusioneaSant’Angelo dei Lombardi–venerdì 15 aprile ore 10. La scheda del libro:Il caso Alfredino Rampi attraverso i media è un libro, scritto daRomina Caponee pubblicato daEdizioni Il Papavero. Il volume, di circa cento pagine, raccoglie ed analizza attraverso articoli di giornali e documenti originali la vicenda del piccoloAlfredo Rampicaduto in un pozzo artesianoa Vermicino il 1981. Fatto emblematico che muta definitivamente il modo di fare informazione. La cronaca entra a tutti gli effetti attraverso la televisione all’interno delle mura domestiche. Prima di giungere al fatto in sé, l’autrice del libro, nel primo capitolo, stila una serie di eventi di cronaca volti a fare un quadro politico, culturale e sociale della situazione italiana di fine anni 70 e inizi 80. Dall’omicidio diPier Paolo PasoliniadAldo Moro. DalleBrigate RosseaGiorgio Almirantee ancoraLicio Gellie laP2; Ilterremoto in Irpinia, lastrage di Bologna, l’attentato aPapa Giovanni Paolo II. Queste alcune delle fondamenta per comprendere il conteso sociale in cui si colloca il caso Vermicino. Tre capitoli dedicati al piccolo Alfredo prima della parte finale relativa all’indagine istruttoria. Colpevoli, imputati, magistrati e pubblici ministeri. Book therapy:Un libro per ricordare, per studiare e rivivere la storia italiana. «Un libro che può essere strumento di Book Therapy. La Book Therapy vede il libro come ausilio per ilrecupero di soggetti con difficoltà di reinserimento sociale. Leggere per avere speranza. Leggere per riscoprire se stessi. Leggere per guarire. Leggere per sognare. Ottimo alleato con lapsicologia cognitivo comportamentale. Leggere cometerapia. La lettura come attività per aumentare la propriaautostima, per lanciare un messaggio disperanzanei confronti di uomini e donne che lottano per ricominciare a vivere» spiega Romina Capone, autrice, e termina: «la presentazione di questo libro ai detenuti del Carcere di Sant’Angelo dei Lombardi può essere l’occasione per avvicinare il lettore allacultura. Leggere diminuisce l’ansiae ilnervosismo, soprattutto nelle stagioni invernali. Leggere per un detenuto può rappresentare l’occasione migliore e per allargare i propri confini mentali. Impegnare il tempo edincrementare le conoscenze. Arricchirsi per non sentirsi vuoti, inutili e soli. Un libro complice per ingannare il tempo che in certi giorni scorre lento. Quando a volte basta la conoscenza per sentirsi un po’ più liberi». Relatori: Romina Capone autrice Donatella De Bartolomeis editore Salvatore Pignataro giornalista La presentazione del libro per evidenti ragioni di sicurezza si terrà a porte chiuse. Si inserisce all’interno di una serie di eventi sociali e solidaliNo-profit.