Massimo impegno della Regione Campania a far ripartire i cantieri della Lioni-Grottaminarda, ma Palazzo Santa Lucia non pagherà colpe altrui. Questa la sintesi della riunione di questa mattina in Consiglio regionale sulla strada a scorrimento veloce che unisce l’Ufita all’Alta Irpinia. Convocati dalla presidente Rosetta D’Amelio, al tavolo sindacati, Giancarlo D’Agostino, direttore lavori, e Confindustria Avellino. Tutti concordi con la posizione di Luca Cascone, consigliere delegato ai Trasporti e Infrastrutture.
La questione è nota. Da inizio 2019 i cantieri per la realizzazione della strada, la cui costruzione era affidata a consorzi di imprese sotto l’egida del commissario Filippo D’Ambrosio, sono fermi. Il Governo ha infatti cancellato la figura del commissario. Da allora il caos. Di recente la Regione Campania è subentrata al Governo, prendendosi l’onere di far proseguire i lavori.
“A metà settembre sblocchiamo tutto e facciamo ripartire i cantieri – ha detto Cascone -. Al netto delle difficoltà tecniche proprie degli stessi. Dobbiamo pero fare un atto transattivo con le imprese perché i contratti sono tutti scaduti. Le imprese lamentavano la non possibilità di andare avanti nei lavori e hanno sottoscritto nei mesi scorsi riserve per 15 milioni di euro, dovuti alla cancellazione del commissario”, ha spiegato il consigliere.
“La Regione non può assumersi la responsabilità di errori commessi altrove, al ministero. Dobbiamo spendere 400 milioni di euro e trovare una soluzione. Noi non possiamo pagare, ma abbiamo aperto un tavolo tecnico legale. Martedì incontreremo il Provveditorato, terzo soggetto interessato all’opera. Serve uno strumento giuridico perché se concediamo la sospensione dei lavori, accettiamo di dover pagare. Per 7 mesi non avete avuto un interlocutore. La Regione non pagherà colpe del ministero. I consorzi rinuncino alle riserve. Altrimenti troveremo uno strumento diverso, ma non so i tempi”, ha concluso prima di aggiornare la riunione a dopo Ferragosto.
Appello a trovare un accordo ragionevole dal presidente degli Industriali Pino Bruno: “La Regione proponga la transazione e le imprese la accettino. Gli occupati in cantiere sono 80 persone, le aziende potrebbero anche fare un piccolo sacrificio. Una cosa sono le riserve tecniche, altro questo tipo di riserve. I concessionari devono smetterla di vessare i subappaltatori. Evitiamo la sospensione e riaggiorniamoci“.
“I danni sono stati fatti altrove“, ha aggiunto Mario Melchionna della Cisl Irpinia Sannio.