Altra serata di accuse in piazza De Sanctis. I due comizi finali per la corsa al Municipio, in una Sant’Angelo dei Lombardi che domenica sceglierà il nuovo sindaco. Parte la lista n. 2, Sant’Angelo Futura che schiera candidato Nicola Santoro. “E’ sotto gli occhi di tutti che il paese negli ultimi cinque anni si sia ripiegato su se stesso. Si è diffusa tra i nostri giovani e non solo, la convinzione che le giornate qui debbano scorrere sempre uguali, che sia normale vedere strade deserte, che sia normale vedere uffici chiusi, normale restare a guardare mentre altrove si studiano e realizzano progetti ambiziosi per tenere in vita i borghi. Vogliamo scardinare quello che a noi sembra un sentimento di resa“. Come nel precedente comizio il bersaglio è essenzialmente l’uscente Rosanna Repole. Il finale è invece un attacco al competitor diretto Marco Marandino. “Possibile che un ragazzo intelligente come te non abbia ancora capito di essere caduto in una trappola? Ti sei mai chiesto perché per anni sono stati altri ad accompagnare il sindaco uscente nelle assemblee del Progetto Pilota? Lì avresti potuto iniziare a costruire quelle relazioni sovracomunali che consentono a un giovane di crescere politicamente e di confrontarsi al di là del recinto di casa sua. Invece in quelle riunioni erano altri ad andare. Non eri tu il ‘giovane’ sul quale il sindaco uscente aveva puntato. Evidentemente non c’era alcun disegno di crescita per te nella sua testa”. Sulla fase della formazione delle liste: “Due mesi fa il tuo nome è tornato utile alla Repole, quando si è accorta che il suo piano per restare sul Comune e continuare a gestire stava franando. E tu sei caduto nella trappola con tutte le scarpe“. E ancora: “Stanno dando anche a te i 15 minuti di celebrità – qui Santoro contrattacca rispetto alle affermazioni di un precedente comizio -. Non lasceranno fare a Marandino il sindaco di Sant’Angelo. Hanno troppi interessi da gestire e orticoli da salvaguardare“. Sul tema rifiuti aveva parlato Gianni Romano, poi l’appello al voto di Alessandro Colagrossi, Giuseppe Marra, Maria Rosaria Giacobbe, Ermanno Vespasiano.