“Max 2 euro per la margherita” – Da lunedì scatta il TETTO MASSIMO DELLE PIZZE | Pizzaioli in lacrime: così muoiono di fame
Pizza a 2 euro (IrpiniaPost) IrpiniaPost.it
Da lunedì la pizza costa massimo 2 euro: un colpo durissimo per i pizzaioli, ma una gioia per i consumatori. Cosa cambia davvero?
Da lunedì inizia una rivoluzione che fa discutere: il tetto massimo di 2 euro per la pizza margherita.
Una decisione che divide il Paese, tra chi applaude alla convenienza e chi teme la scomparsa di un’arte secolare.
I pizzaioli parlano di crisi, i consumatori di opportunità. Con la pizza che costa come un caffè, le abitudini degli italiani potrebbero cambiare per sempre.
Ma si può davvero mantenere la qualità con un prezzo così basso? E quanto durerà questa nuova “era della pizza low cost”?
L’inizio di una nuova era: la pizza a basso costo
La pizza, simbolo dell’Italia nel mondo, entra in una fase che nessuno avrebbe immaginato. Da lunedì scatta il tetto massimo dei prezzi: due euro per una margherita, poco più di un caffè per una delle pietanze più amate dagli italiani. Una misura che sta già facendo discutere, tra entusiasmo e disperazione.
Le immagini dei pizzaioli che chiudono le serrande si alternano a quelle dei clienti in fila nei discount. Per molti artigiani del gusto questa soglia segna l’inizio della fine: come competere con una pizza che costa meno della farina con cui si prepara? Eppure i numeri parlano chiaro: la domanda cresce, i carrelli si riempiono e il consumatore medio sembra aver scelto. C’è chi accusa le grandi catene di svuotare di senso un mestiere antico e chi, invece, vede in questo fenomeno un modo per rendere la pizza davvero “popolare”, accessibile a tutti. In fondo, dicono alcuni, il gusto della tradizione può convivere con la convenienza del supermercato.

La pizza da 1,99 euro: un costo irrisorio
A guidare la corsa al ribasso è Eurospin, che ha lanciato pizze surgelate a 1,99 euro. Non solo la classica margherita, ma anche varianti ai funghi e altri gusti che promettono di conquistare le tavole italiane. Con un prezzo così basso, la pizza può diventare un pasto quotidiano per milioni di famiglie. Certo, non è la stessa esperienza di una pizza appena sfornata, con impasto a lunga lievitazione e mozzarella filante preparata al momento. Ma chi ha provato le nuove pizze low cost sostiene che siano una valida alternativa per una serata informale in casa, magari davanti a un film o con gli amici.
Il paradosso è servito: mentre i maestri pizzaioli faticano a coprire i costi di energia, farina e pomodoro, i discount spingono sulla produzione industriale, portando la pizza a un prezzo che fa discutere ma anche vendere. Resta da capire se questa “democratizzazione del gusto” finirà per cambiare il modo stesso in cui gli italiani vivono il loro piatto più iconico, tra nostalgia per l’arte del forno e attrazione irresistibile per l’offerta del giorno.
